Elezioni Francia sondaggi, Le Pen vola. Macron solo terzo. Sinistra seconda

Le Pen: "Se vinco le elezioni non chiederò le dimissioni del presidente Macron"

di Redazione
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Marine Le Pen (foto Lapresse)
Esteri

Elezioni Francia sondaggi, il Rassemblement National in testa con il 32%

Secondo un nuovo sondaggio realizzato da Opinionway per Cnews, Europe 1 e JDD, il Rassemblement National (Rn) sarebbe primo alle elezioni legislative francesi con il 32% dei voti. Dietro, l'alleanza di sinistra potrebbe ottenere il 25% dei voti, aumentando il suo score di due punti rispetto al precedente rilevamento effettuato lunedì. In terza posizione, la maggioranza presidenziale raccoglierebbe il 19% dei voti. I repubblicani arriverebbero al 9% e Reconquete al 4%.

Intanto Marine Le Pen fa sapere che non chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron in caso di vittoria alle elezioni legislative. La promessa compare oggi su Le Figaro. E ovviamente il tutto in caso di vittoria di Rassemblement National alle elezioni legislative, convocate da Macron stesso dopo i risultati delle europee. "Io sono rispettosa delle istituzioni, non chiedo il caos istituzionale, ci sarà semplicemente la convivenza", promette Le Pen che definisce il Nuovo Fronte Popolare "un abominio per il Paese", evidentemente riconoscendo per lei e per il suo partito il primo vero ostacolo che si è trovata davanti negli ultimi mesi di crescita nei sondaggi. Infatti di fronte all'ondata dell'estrema destra, i partiti di sinistra francesi in poche ore hanno composto quella che non sono riusciti a fare per anni: una nuova alleanza con cui presentarsi alle legislative anticipate del 30 giugno e 7 luglio indette dal presidente Macron.

"È ovvio che l'abominio per il Paese è Nupes 2 che è peggio di Nupes 1", attacca Le Pen deputata uscente del Pas-de-Calais (che sebbene sia stato la culla del socialismo francese, l'ha votata in questi anni) ed ex candidata alla presidenza per Rn, sempre sconfitta sinora. Quanto al neonato Fronte popolare, risorge proprio dalle ceneri della Nupes, l'unione con cui gli stessi partiti progressisti si erano presentati alle urne nel 2022. Una coalizione finita poi in frantumi a causa di profonde divergenze sorte in particolare a causa del controverso leader della più radicale France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, che è però tornato alla ribalta proponendosi come candidato premier. Le Pen attacca tutto il fronte però, parlando di "islamo-sinistrismo" che "sostiene quasi senza remore la scomparsa di tutte le nostre libertà. La prima tra tutte è quella di essere francese e di trarne qualche vantaggio".