Elezioni legislative Francia, Macron rischia di essere travolto da Melenchon
Sinistra radicale favorita al voto di domenica. In caso di maggioranza, diversi ministri macroniani dovrebbero dimettersi e le sue riforme salteranno
Elezioni legislative in Francia, Melenchon domina i sondaggi e Macron trema
Appena riconquistato l'Eliseo, per Emmanuel Macron si avvicina una nuova sfida. E, per assurdo, sembra davvero la più difficile da vincere. Dopo aver avuto ragione come prevedibile contro Marine Le Pen in un ballottaggio in cui i francesi tendono a premiare il candidato più moderato, alle elezioni legislative di domenica 12 e 19 giugno il presidente rieletto rischia di prendere una batosta. E di prenderla da un nuovo rivale, quantomeno a questi livelli: Jean-Luc Mélenchon.
La coalizione della sinistra radicale guidata da Melenchon, continua infatti a crescere nei sondaggi e all'Eliseo cresce la preoccupazione. L'esponente della sinistra radicale ha sfruttato il suo momento di gloria dopo il 22 per cento ottenuto al primo turno delle ultime elezioni presidenziali, quando ha sfiorato di un soffio il ballottaggio con Macron, andato alla rivale di estrema destra Le Pen. Ma ora Melenchon è riuscito a proporsi come il vero e più credibile oppositore di Macron.
Ad aumentare le sue chance il fatto che Melenchon è riuscito a federare tutte le principali formazioni del campo della sinistra all'interno della Nuova Unione popolare ecologica e sociale (Nupes). Un'alleanza basata più sulla convenienza, per esempio dei socialisti che cercano di non scomparire definitivamente dopo lo storico crollo del voto presidenziale, ma che comunque può riuscire a portare a casa la vittoria alle legislative. Ne beneficia Melenchon, che ha trainato su di sé anche alcuni elettori di sinistra più moderati.
Macron silente, Melenchon domina la campagna elettorale. Tanti ministri del governo a rischio dimissioni in caso di ko
Secondo i media francesi, il grande vantaggio di Melenchon è il fatto che lui si è concentrato per settimane su una campagna elettorale largamente ignorata da Macron, distratto dalla guerra in Ucraina e non solo. Il presidente ha tenuto un bassissimo profilo sull'evento. Cosa che però ora rischia di ritorcersi proprio contro di lui, con il solo elettorato della sinistra radicale motivato a recarsi alle urne in massa per dare una vittoria al loro leader.
Tra l'altro, nelle sfide che si giocheranno in giro per la Francia ci sono anche diversi ministri del nuovo governo. Candidati che, in caso di sconfitta, saranno chiamati alle dimissioni portando anche a qualche prevedibile sconquasso nell'esecutivo di Macron. E Melenchon punta a Matignon, il palazzo del governo, se dovesse riuscire a privare il presidente della maggioranza assoluta. Si tratta, dunque, di un voto che potrebbe cambiare il corso del secondo mandato di Macron all'Eliseo.
Anche perché in caso ottenesse la maggioranza, Melenchon cercherebbe di ribaltare la maggior parte delle riforme di Macron, che hanno incoraggiato gli investimenti privati e la creazione di posti di lavoro. Promette, tra l'altro, di ridurre l'età pensionabile a 60 anni, di annullare le riforme liberalizzatrici del mercato del lavoro, di ripristinare la tassa sul patrimonio e di aumentare il salario minimo netto del 15%, portandolo a 1.500 euro (1.600 dollari) al mese. Due dei suoi candidati a Parigi hanno invitato Jeremy Corbyn, ex leader laburista radicale del Regno Unito, a fare campagna elettorale con loro.
E che cosa farebbe Melenchon in caso di vittoria? Secondo Le Figaro, con la coalizione di sinistra ci sarebbe una "esplosione del debito, della pressione fiscale e del deficit che provocheranno un rallentamento dell'economia e colpiranno i francesi piu' fragili". Visione apocalittica ribadita dall'editoriale, secondo cui "il programma enunciato dall'autoproclamato primo ministro fa orrore a ogni esperto francese degno di questo nome", e porterebbe il Paese "dritto a sbattere".
Intanto, però, rischia di andare a sbattere soprattutto Macron.