Elezioni Usa 2024, per chi tifa il mondo. L'Ue, Canada e Giappone con Harris, Putin e Netanyahu con Trump. E Xi...

Gli uomini forti amano il tycoon. I calcoli della Cina (e dell’Italia)

di Redazione Esteri

Donald Trump e Kamala Harris

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Elezioni Usa 2024, chi sta con chi. Come si schierano i grandi della Terra nella sfida Trump-Harris. Ci sono sorprese

Ormai ci siamo, mercoledì il mondo conoscerà l'esito del voto delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. I sondaggisti non si sbilanciano, troppo poco il margine di distanza tra Harris e Trump. Ma i grandi della Terra, invece, si sono già schierati e questo è un aspetto non certo da sottovalutare. Con Harris sono sicuramente schierate la Germania, la Spagna, la Polonia, i Paesi baltici, quelli nordici, la Francia, almeno fin quando ci sarà Macron, ma anche il Canada di Trudeau e il Giappone di Ishiba. A unirli nella preferenza per una Casa Bianca guidata da Kamala Harris - riporta Il Corriere della Sera - è la prospettiva della continuità con Biden in politica estera e della prevedibilità del suo approccio con gli alleati. Per Trump, invece, tifano soprattutto gli "uomini forti". Putin sta con il tycoon, ma in realtà il capo del Cremlino spera di vedersi servita dal repubblicano su un piatto d’argento la vittoria che fin qui gli è stata negata in Ucraina. Trump - prosegue Il Corriere - è anche il candidato ideale per l’India di Narendra Modi, l’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman, l’Argentina di Javier Milei e non ultimo Israele, guidata da Benjamin Netanyahu.

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La Cina è un caso a parte. Perché, da un lato, a Pechino non sfugge il fatto che Trump non è così votato come Harris alla causa della difesa di Taiwan, dall’altro la sua promessa di imporre dazi astronomici sulle importazioni cinesi rende nervosi i dirigenti del Dragone. Trump promette una politica più aggressiva verso la Cina, che però vede sotto di lui anche l’ipotetico scenario di una implosione del sistema di alleanze internazionali degli Stati Uniti, da cui poter trarre vantaggi strategici. Insomma, la Cina oscilla tra il "diavolo che conosce", i democratici, e una scommessa ad alto rischio, rappresentata da Trump. E l'Italia? Da quando è al governo, Giorgia Meloni ha tenuto con fermezza la linea atlantica ed europea dell’Italia, stabilendo anche un forte legame con l’amministrazione Biden. Ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato. Se vincesse Trump, probabilmente sarebbe lei a proporsi come mediatrice tra lui e l’Europa.

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