Finlandia, Bulgaria ma anche Spagna & co: l'onda sovranista cambia l'Europa

La destra radicale mette ko Sanna Marin, ma un po' in tutto il continente è un momento propizio per i sovranisti

di Redazione Esteri
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Le elezioni in Finlandia dimostrano che in Europa soffia un vento sovranista

L'Europa sta cambiando volto. Lo dimostra la Finlandia, dove una delle politiche più popolari a livello continentale (o almeno supposta tale) è stata sconfitta dall'estrema destra. Ma anche in Bulgaria vince la destra, così come accaduto di recente in tanti altri paesi a partire dall'Italia. E, soprattutto, un po' ovunque il centrodestra è ormai appiattito su posizioni sovraniste oppure si allea apertamente con formazioni radicali che un tempo sarebbero rimaste ai margini. Ma non è detto che questo possa creare davvero una forza sovranista transnazionale.

Partiamo dalla stretta attualità e dai risultati elettorali del fine settimana. Sconfitta alle legislative di domenica, la premier socialdemocratica finlandese, Sanna Marin, lascia il posto al Partito di Coalizione Nazionale (conservatore) di Petteri Orpo e ad un’altra donna: Riikka Purra, leader del Partito di destra Veri

Finlandia entrerà a far parte ufficialmente della Nato domani

La Finlandia diventerà ufficialmente un membro della Nato domani, ha detto l'ufficio della presidenza finlandese. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha confermato che la Finlandia entrerà a far parte dell'Alleanza domani.

Mosca: rafforzeremo difese a ovest con Finlandia in Nato

La Russia rafforzerà le sue difese nell'ovest e nel nord-ovest del Paese in risposta all'ingresso della Finlandia nella Nato. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko all'agenzia Ria Novosti. "Parte delle misure - ha aggiunto Grushko - sono già stata annunciate. Rafforzeremo il nostro potenziale nelle direzioni ovest e nord-ovest. Se forze e mezzi di altri membri della Nato verranno dispiegati sul territorio finlandese, adotteremo passi ulteriori per garantire la sicurezza militare della Russia".

Finlandesi (Perussuomalaiset) già Partito rurale negli anni Cinquanta, che ha ottenuto il suo miglior risultato.

I partiti di centrodestra finlandesi, che in Europa fanno parte del Ppe e dell'Alde, per formare un Governo devono ora scegliere se allearsi con il partito dei 'Veri Finlandesi', che è nell'eurogruppo di estrema destra con Matteo Salvini e Marine Le Pen.  In qualità di leader del Partito di Coalizione Nazionale, vincitore del voto, il 53enne Orpo, sposato con due figli, è il candidato premier ‘naturale’, alla successione di Marin. Colui che è anche un ufficiale di riserva della forza di difesa nazionale finlandese e a capo del partito conservatore liberale finlandese Kokoomus’ dal 2016, ha alle spalle una lunga esperienza come esponente di governo.

In materia di politica estera e di diplomazia, Purra e il suo partito dei Veri Finlandesi sono fortemente anti-sovietici e dichiaratamente pro-Ucraina. Proprio come Giorgia Meloni, Purra parte a destra e segue una traiettoria che approda sul versante atlantico: la sua formazione è strenuamente anti-sovietica e dichiaratamente pro-Ucraina, come Fratelli d'Italia.

Dalla Finlandia alla Svezia, finito il sogno del modello socialdemocratico scandinavo

Sul fronte interno, a influenzare la sua linea di ferma opposizione all’immigrazione è stato il proprio vissuto: da adolescente è stata molestata sessualmente da uomini immigrati a Tampere. Del resto ha fatto campagna citando proprio le sue esperienze dirette e personali, mettendo in causa l'intero modello di integrazione.

In passato, alle presidenziali del 2012, l'allora leader dei Veri Finlandesi, Timo Soini, ferocemente anti-Ue e in misura minore anti-Nato, si piazzò quarto su otto candidati. Alle Europee del 2014 hanno ottenuto due seggi e si sono iscritti al Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei che fa riferimento all'Ecr, il partito politico europeo presieduto da Meloni. Il partito dei Veri Finlandesi è andato anche al governo nel 2015, abbassando molto i toni anti europei. Pur essendo euroscettici, non aderiscono però alla campagna Fixit, l’uscita della Finlandia dall'Unione europea, e hanno appoggiato l'adesione della Finlandia alla Nato.

La tendenza è più ampia ed è l'ulteriore prova della fine o quantomeno dell'indebolimento del modello socialdemocratico dei paesi scandinavi. “I democratici europeisti dovrebbero essere molto preoccupati per la tendenza che sta emergendo. Le trattative per il prossimo governo in Finlandia saranno un banco di prova: il centrodestra guarda all'estrema destra? O al centro? Con l'estrema destra che sta prendendo piede a livello elettorale, i segnali di una deriva a destra sono preoccupanti, ha detto il Presidente del Pse, Stefan Lofven, che ha assistito allo stesso trend finlandese nei mesi scorsi anche in Svezia dove il centrosinistra è stato sconfitto dalla destra sovranista.

Da Italia a Francia fino alla Spagna: il centrodestra sempre più vicino alla destra sovranista

Come sottolinea Lofven, "i partiti di estrema destra stanno entrando nel governo, grazie a un'agenda comune con il centrodestra. I cittadini possono contare sui progressisti per combattere questa deriva di estrema destra”. Si tratta di un fenomeno ancora più largo, osservato e osservabile anche in Italia, dove il centrodestra puro di Silvio Berlusconi ha vinto ma solo perché trainato da Fratelli d'Italia che storicamente ha posizioni ben più radicali, anche se Giorgia Meloni si è molto istituzionalizzata.

La stessa ricetta sempre applicarsi alle elezioni di ieri in Bulgaria, dove il partito conservatore Gerb dell'ex primo ministro Boiko Borissov ha vinto le elezioni parlamentari, ma con un margine che non garantisce la formazione di un nuovo governo nel Paese balcanico da 6,5 milioni di abitanti, e potrebbe anche candidarsi con altri partiti di destra.  In particolare col partito ultranazionalista filo-russo Vazrajdane (Rinascimento) che è ora la terza forza politica del Paese, con il 14,39% dei voti, in netto aumento rispetto a ottobre, quando aveva ottenuto circa il 10%.

Un po' ovunque il centrodestra guarda alla destra radicale per non sparire come accaduto in Francia al Partito repubblicano completamente fagocitato da Marine Le Pen. In Spagna sembra accadere lo stesso. Alberto Núñez Feijóo, leader del partito di centro-destra Partido Popular, si sta alleando con il partito di estrema destra VOX, secondo il premier Pedro Sánchez.

Sánchez ha ricordato che all'epoca Casado aveva "marcato una chiara distanza con l'estrema destra", ma che con la sua astensione il PP si sta ora - indirettamente - allineando con l'estrema destra. "Il motivo è semplice: Il progetto di Feijóo è quello di (ripetere) il governo di coalizione con l'estrema destra (in Castilla y León) ovunque si aggiunga", ha aggiunto Sánchez.

Questo difficilmente si tradurrà comunque in una sorta di alleanza transnazionale sovranista. Ognuno rincorre infatti obiettivi diversi e interni, il che non consente un completo allineamento tra le forze dei diversi paesi. Ma la tendenza è molto chiara e al momento non sembra potersi arrestare.

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