Finlandia, la sconfitta brucia: Marin si dimette dalla guida del partito

La premier finlandese saluta, come leader di partito, i socialdemocratici e domani presenterà le sue dimissioni anche al governo. Nessuna apertura per il futuro

di Redazione Esteri
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Le dimissioni di Sanna Marin lasciano acefalo (anche) il partito di sinistra

È ufficiale: la premier Sanna Marin si dimette dalla guida del partito socialdemocratico. Evidentemente, il risultato deludente alle elezioni del 2 aprile è troppo duro da digerire. All’indomani dell’ingresso della Finlandia nella Nato, la leader lo ha comunicato con una dichiarazione “telegrafica” alla stampa: "Gli ultimi anni sono stati difficili. Ora è arrivato il momento di tornare nei ranghi semplici e dimettersi dalla guida del partito".

Marin ha poi aggiunto: “Sono giunta alla conclusione che non mi candiderò per un altro mandato come leader dell'SDP al prossimo congresso di settembre". Nonostante il “grande onore” di essere stata a capo del governo negli ultimi tre anni e mezzo, la giovane leader ha ribadito la sua stanchezza: “Devo ammettere francamente che la mia resistenza è stata messa a dura prova in questi anni".

Peraltro la capo di Stato uscente ha smentito qualunque contributo nella nuova squadra ministeriale, assicurando di non aver ricevuto nessun incarico internazionale. Lei stessa del resto, aveva già preannunciato di non essere disposta a collaborare con il futuro primo ministro Petteri Orpo nel caso avesse scelto di allearsi con la sinistra piuttosto che con l'estrema destra.

La decisione segue di pari passo quella di lasciare la carica di ministra capo del governo. Domani infatti la premier 37enne rassegnerà le dimissioni al suo governo, rimanendo in carica solo per gli affari correnti fino a quando non verrà formato il nuovo esecutivo.

L’intenzione dichiarata dunque è quella di tornare a fare politica in veste di “semplice” deputata del Parlamento. Non lascia alcuno spiraglio neanche per il futuro, Marin infatti ha escluso la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali di inizio 2024, quando Sauli Niinistö terminerà il suo mandato.

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