Germania, crisi economica ma anche politica: Scholz esclude i ministri chiave dal super-vertice sui conti pubblici

Fuori dal summit i titolari dei dicasteri di Economia e Finanza, che nello stesso giorno fanno un contro-vertice. Il cancelliere è sempre più in difficoltà

di Redazione Esteri
Olaf Scholz
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Germania, Scholz rompe con i ministri di Economia e Finanza. E loro organizzano un contro-vertice

La crisi economica della Germania sembra senza fine, l'ultima mazzata è arrivata da Volkswagen con l'annuncio della chiusura di tre fabbriche e tagli per 4 mld con decine di migliaia di posti di lavoro a rischio negli stabilimenti. Questa però è solo una delle tante cattive notizie che stanno inchiodando la crisi dell’industria tedesca, che rappresenta circa un quinto della produzione economica del Paese. Ma i problemi per la Germania di Scholz non sono solo di natura economica ma anche politica. In Germania, - riporta Il Sole 24 Ore - in un momento in cui la coalizione non riesce a indicare le vie di uscita e neanche a dare il senso della direzione per uscire dalla crisi, l’economia è sempre più in panne, la fiducia dei consumatori si abbassa, gli imprenditori sono disorientati, gli investimenti languono, i colossi stranieri sospendono i piani di allocare risorse in suolo tedesco.

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Oggi pomeriggio il cancelliere Olaf Scholz incontrerà in cancelleria alcune associazioni industriali, sindacati e un gruppo di aziende selezionate in un vertice industriale che mira a trovare possibili vie d’uscita alla crisi economica. Peccato che a questa riunione di altissimo livello restino esclusi il ministro dell’Economia Robert Habeck, Verdi, e il ministro delle Finanze Christian Lindner, dei liberali.

Ma i due ministri non sono certo rimasti a guardare, anzi hanno deciso di dare un segnale a Scholz. In particolare Lindner che ha risposto a questo sgarbo istituzionale così: attraverso il gruppo parlamentare dell’Fdp ha fatto organizzare per questa mattina un "contro-incontro" con le associazioni dei datori di lavoro (BDA), le Camere dell’industria e del commercio (DIHK), l’Associazione dell’artigianato tedesco (ZDH) e l’associazione delle imprese familiari. E poi si è fatto invitare. Ad Habeck i giornalisti hanno chiesto se non sentisse il bisogno di convocare a sua volta un vertice, ma il ministro ha risposto diplomaticamente no.

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