Germania, Scholz messo alla porta: la Spd chiede al cancelliere di non ricandidarsi alle elezioni

Resa dei conti tra i socialdemocratici. Non è piaciuta e soprattutto non è servita a nulla quella telefonata a Putin

di Redazione Esteri

Olaf Scholz

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Germania, l'avanzata di Pistorius nell'Spd. Scholz sempre meno gradito dal suo partito

Il governo "semaforo" tedesco guidato da Scholz è ormai al capolinea. L'alleanza tra i tre partiti che compongono la maggioranza non c'è più e si andrà alle elezioni anticipate in Germania il prossimo 23 febbraio. Ma la resa dei conti adesso è iniziata soprattutto nell'Spd, il partito di Scholz, sono moltissimi a spingere per un passo indietro del cancelliere in favore del ministro della Difesa, Boris Pistorius. Il capo del governo uscente - riporta Il Giornale - è ultimo per popolarità tra i politici tedeschi, con un indice di gradimento del 32,4%, mentre Pistorius è primo al 52,8%.

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Intanto, il ministro della Difesa non ha risparmiato una stoccata al cancelliere sulla sua telefonata con il presidente russo, Vladimir Putin. Per Pistorius, il colloquio non è stato così efficace come si sperava e ha dimostrato che il titolare del Cremlino non è disposto a negoziare su nulla. Pertanto, non è il momento di parlare di pace in Ucraina.

Le richieste di un passo indietro di Scholz sono tanto esplicite e insistenti da aver portato la dirigenza della Spd - prosegue Il Giornale - a tenere ieri una riunione d'urgenza in video sulla questione, mentre Scholz era al vertice del G20 a Rio de Janeiro. Colto di sorpresa, il cancelliere ha rinviato il rientro a Berlino per unirsi ai colloqui. A meno di 100 giorni al voto, la Spd è in grave difficoltà al 15% nei sondaggi, più che doppiata dai popolari, principale gruppo di opposizione al Bundestag, al 33%.

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