Guerra Israele, ancora fuoco sul Libano: "Morti due operatori Onu". Ucciso anche Ibrahim Qubaisi, capo dell'unità missilistica di Hezbollah

Ci sono già 500 morti. Libano chiude scuole e università per tutta la settimana

di Redazione Esteri
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Grandi (Onu): "Due membri dell'Unhcr uccisi dai raid in Libano"

Due membri dello staff dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) sono stati uccisi nei raid israeliani in Libano. Lo annuncia il direttore generale dell'organizzazione Filippo Grandi su X. Grandi ha criticato gli attacchi aerei israeliani che, a suo dire, stanno "incessantemente mietendo centinaia di vittime civili". "A nome di tutti noi dell'Unhcr, le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie, ai loro amici e ai loro colleghi", ha aggiunto. 

Libano chiude scuole e università per tutta la settimana 

Il Libano ha deciso di chiudere scuole e università fino alla fine della settimana a causa dei raid israeliani nel sud e nell'est del paese. 

Media, comandante Hezbollah ucciso è Ibrahim Qubaisi

Il comandante di spicco di Hezbollah a capo dell'unità missilistica del gruppo ucciso nell'attacco dell'Idf a Beirut è stato identificato con il nome di Ibrahim Qubaisi. Lo hanno riferito due fonti della sicurezza libanese citate da Reuters e rilanciate dal Times of Israel. In precedenza il portale Ynet aveva identificato Qubaisi come l'obiettivo dell'attacco dell'Idf nel distretto nella capitale libanese. 

Guerra Israele, ora l'obiettivo è Hezbollah. Il conflitto si è spostato in Libano

La guerra in Medio Oriente è entrata in una nuova fase, ma si tratta di un'escalation. Di fatto il conflitto si è spostato a Nord, dopo Gaza tocca al Libano. Netanyahu ha deciso di accelerare le operazioni militari per sterminare Hezbollah e i libanesi uccisi sono già quasi 500, tra loro 35 bambini. Ieri è stato il giorno più sanguinoso dai tempi della guerra civile finita nel 1990, si tratta del bombardamento più massiccio dal conflitto nel luglio e agosto di diciotto anni fa tra Tsahal e il gruppo sciita. Che bersaglia tutto il Nord dall'altra parte del confine, arriva fino ad Haifa e più giù in Cisgiordania, sotto il fuoco finiscono anche le case dei palestinesi: centinaia tra razzi e missili, la maggior parte intercettati dal sistema di difesa Cupola di Ferro. La sensazione è che Israele non voglia limitarsi ai razzi ma che stia preparando una operazione di terra con scenari drammatici.

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Herzi Halevi, il capo di Stato maggiore, annuncia: "Stiamo preparando la prossima fase dell'operazione". Netanyahu prepara invece i bagagli per partecipare - prosegue Il Corriere - all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, da dove Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, spiega che "per ora non ci sono ipotesi di evacuazione per i nostri militari", fanno parte del contingente Unifil dispiegato nel Sud del Libano dall'Onu. Il premier israeliano si rivolge in un videomessaggio agli abitanti arabi: "Non lasciate che Hezbollah vi metta in pericolo, andatevene dalle zone degli attacchi". Minaccia invece Nasrallah senza nominarlo: "Tutti sono nel mirino". Joe Biden, il presidente americano, assicura che assieme ai consiglieri "sta lavorando per ridurre lo scontro", sarebbe anche pronta la proposta della Casa Bianca per la tregua a Gaza, dove i palestinesi uccisi superano i 41 mila. Per ora il Pentagono fa la prima mossa e decide di inviare altre truppe per rafforzare i 40 mila soldati già schierati in Medio Oriente.