Guerra Israele, non più solo missili: Netanyahu prepara l'invasione di terra in Libano. Ci sono già 500 morti

Tel Aviv: "Attaccati 1300 obiettivi. Stiamo decimando Hezbollah"

di Redazione Esteri
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Guerra Israele, ora l'obiettivo è Hezbollah. Il conflitto si è spostato in Libano

La guerra in Medio Oriente è entrata in una nuova fase, ma si tratta di un'escalation. Di fatto il conflitto si è spostato a Nord, dopo Gaza tocca al Libano. Netanyahu ha deciso di accelerare le operazioni militari per sterminare Hezbollah e i libanesi uccisi sono già quasi 500, tra loro 35 bambini. Ieri è stato il giorno più sanguinoso dai tempi della guerra civile finita nel 1990, si tratta del bombardamento più massiccio dal conflitto nel luglio e agosto di diciotto anni fa tra Tsahal e il gruppo sciita. Che bersaglia tutto il Nord dall'altra parte del confine, arriva fino ad Haifa e più giù in Cisgiordania, sotto il fuoco finiscono anche le case dei palestinesi: centinaia tra razzi e missili, la maggior parte intercettati dal sistema di difesa Cupola di Ferro. La sensazione è che Israele non voglia limitarsi ai razzi ma che stia preparando una operazione di terra con scenari drammatici.

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Herzi Halevi, il capo di Stato maggiore, annuncia: "Stiamo preparando la prossima fase dell'operazione". Netanyahu prepara invece i bagagli per partecipare - prosegue Il Corriere - all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, da dove Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, spiega che "per ora non ci sono ipotesi di evacuazione per i nostri militari", fanno parte del contingente Unifil dispiegato nel Sud del Libano dall'Onu. Il premier israeliano si rivolge in un videomessaggio agli abitanti arabi: "Non lasciate che Hezbollah vi metta in pericolo, andatevene dalle zone degli attacchi". Minaccia invece Nasrallah senza nominarlo: "Tutti sono nel mirino". Joe Biden, il presidente americano, assicura che assieme ai consiglieri "sta lavorando per ridurre lo scontro", sarebbe anche pronta la proposta della Casa Bianca per la tregua a Gaza, dove i palestinesi uccisi superano i 41 mila. Per ora il Pentagono fa la prima mossa e decide di inviare altre truppe per rafforzare i 40 mila soldati già schierati in Medio Oriente.