Guerra Russia Ucraina, conto salato per l'Ue: 1mld in fumo tra gas e petrolio

Secondo uno studio calcolato ad hoc il Vecchio Continente in sole 24 ore tra petrolio e gas ha sborsato alla Russia quasi un miliardo di euro

Esteri
Condividi su:

Una cifra stellare se solo si pensa che l'1 gennaio, per il gas, l'Europa ha pagato alla Russia 190 milioni di euro 

La guerra scoppiata tra Russia e Ucraina fa pagare un conto salato anche all'Europa: in sole 24 ore, secondo uno studio creato ad hoc da Simone Tagliapietra, ricercatore di Bruegel e docente dell'Università Cattolica di Milano, riportato dall'agenzia stampa Agi, il Vecchio Continente ha pagato alla Russia quasi un miliardo di euro. La somma per il gas è stata di 660 milioni, per il petrolio di 350 milioni: una cifra stellare.

"Si tratta di un record storico, che viene battuto di giorno in giorno", ha spiegato Tagliapietra all'agenzia di stampa Agi. Se solo di pensa che l'1 gennaio l'Europa ha pagato a Mosca 190 milioni di euro per il gas, la differenza è più che evidente. "Con gli incrementi di questi giorni, che arrivano fino al 60%, questa cifra è destinata a salire ancora", ha affermato Tagliapietra all'Agi.  Invece sul petrolio, spiega il docente, "la stima è molto più complessa perché non esistono dati in tempo reale sulle importazioni europee dalla Russia. Abbiamo però preso la media del volume riferito all'anno scorso e moltiplicato per il valore del barile di greggio russo".

A fronte dei rincari, come è possibile quindi uscire dalla crisi? Secondo lo studioso, interpellato dall'Agi, lo "scenario di crisi richiederà improvvisazione e spirito imprenditoriale. Il messaggio principale è: se l'Unione europea è costretta o disposta a sostenere il costo, dovrebbe essere possibile sostituire il gas russo già per il prossimo inverno senza che l'attività economica sia devastata, la gente congelata o la fornitura di elettricità interrotta. Ma sul terreno, decine di regolamenti dovranno essere rivisti, procedure e operazioni abituali rivisitate, molto denaro speso rapidamente e decisioni difficili prese".

(Segue...) 

L'Italia, essendo tra i principali destinatari del gas russo, si trova in una situazione "energetica" alquanto complessa. Se si decide di mettere l'embargo al gas che arriva da Mosca, bisogna comunque mettere in campo, velocemente, altre strategie. E questo comporta, secondo l'esperto, andare incontro a tre grandi sfide: "portare quanto più gas possibile in Europa e non pagarlo eccessivamente", "distribuire il gas in Europa" e "distribuire il costo di questa operazione".    

Insomma, "i politici dovrebbero sostenere l'attivazione di potenziali forniture e offrire accordi politici per assicurarsi ulteriori volumi di Gnl", ha spiegato il ricercatore. Questi sforzi sono necessari ma non sufficienti e anzi, si legge nel rapporto, "misure eccezionali sono possibili per ridurre la domanda". La sfida immediata è quella di riempire il più possibile gli stoccaggi prima del prossimo inverno. "Ci vuole ancora un drastico taglio della domanda industriale".

Leggi anche: 
"Russia pronta a usare l'arma nucleare tattica. Europa e Nato nel mirino"
Armi alla Colombia, Mulé (Difesa): "Irrituale l'intervento di D'Alema"
Ucraina, "Terza Guerra Mondiale? A questo punto non si può escludere"
Russia-Nato, no-fly zone sull'Ucraina vuol dire Terza Guerra Mondiale
Inflazione, Vincenzo Visco: "Il governo? Può fare ben poco...”
Biden risponde a una contestatrice: "Tra i soldati morti c'è anche mio figlio"
Ucraina e marketing in tempo di guerra, Riccardo Pirrone: “No al peacewashing”
ENI gas e luce, GreenIT acquisisce progetti eolici per 110 MW
ASPI, accordo con organizzazioni sindacali per la sicurezza sul lavoro
Ita Airways dedica i nuovi aerei ai campioni dello sport italiano