Guerra Russia-Ucraina, il piano Ue per accogliere i profughi
Tra le misure previste per sostenere i rifugiati sono stati previsti la mappatura degli spostamenti e un sistema per contrastare il traffico degli esseri umani
Guerra Ucraina, il piano per l'accoglienza dei profughi
La Commissione europea vuole una gestione centralizzata dei rifugiati ucraini per avere un quadro dettagliato ed evitare un blocco del sistema. Per farlo è previsto un flusso di fondi europei che vada a Stati e rifugiati. È stato elaborato il coordinamento di servizi e trasporti di cui potrebbero usufruire. I punti sono stati presentati dalla commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson. Attualmente non sono previsti i ricollocamenti, ma si lavora per aiutare i rifugiati a lasciare la Polonia che oggi ospita quasi la metà degli ucraini che hanno abbandonati il Paese.
Gli ucraini possono circolare nell'Unione per tre mesi senza richiedere il visto, così da poter raggiungere eventuali familiari già residenti nell'Unione. Tra le misure previste, c’è una piattaforma di registrazione europea che consentirà agli Stati membri di scambiare informazioni per garantire che le persone che godono di protezione temporanea possano beneficiare dei loro diritti in tutti gli Stati membri.
L'Ue coordinarà le misure messe in atto dagli Stati membri per facilitare la circolazione dei rifugiati tra i Paesi e facilitare la loro interconnettività e adattare l'offerta di trasporto alla capacità di accoglienza.Tra i punti inseriti nel piano figura il miglioramento dei sistemi di accoglienza e alla garanzia della continuità assistenziale. La "Piattaforma di solidarietà” ha l’incarico di esaminare le esigenze degli Stati membri in termini di capacità di accoglienza e aiutare a organizzare i trasferimenti dai Paesi più sotto pressione.
I minori rappresentano un punto cruciale per l'Unione. Per prevenire che finiscano nelle mani delle reti della tratta di esseri umani, la Commissione, in collaborazione con l'Agenzia europea per l'asilo, svilupperà procedure operative per l'accoglienza e il sostegno dei minori, prestando particolare attenzione ai bisogni di quelli con disabilità, dei non accompagnati e dei minori separati dalle loro famiglie. Infine, per cercare di evitare rischi per la sicurezza con l'ingresso di persone nell'Ue, gli Stati, supportati da Europol, coopereranno tra loro e si scambieranno informazioni.