Guerra Ucraina, basta dire che Putin è pazzo. Si stigmatizza la malattia
Gisella Trincas (Unasam): "Grave stigmatizzazione verso chi vive la condizione di sofferenza mentale"
Guerra Russia-Ucraina, dare a Putin del pazzo è un grave errore di stigmatizzazione per chi vive la malattia
Appellarsi alla pazzia, e dire di qualcuno che "è un pazzo", sicuramente rende le cose più facili. "Putin è un dittatore, come altri in questo nostro mondo. Il fatto che abbia o meno un disturbo mentale, (però) non può essere la priorità”. Ad affermarlo è Gisella Trincas, presidente di Unasam (Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale) a Redattore Sociale, che l'ha interpellata in merito alle notizie che arrivano dagli Usa, dove l'intelligence sarebbe al lavoro per valutare lo stato di salute mentale del leader russo.
“Come non si può pensare di risolvere i conflitti tra Paesi allargando il conflitto, così non si può ipotizzare l'eliminazione fisica del folle”, afferma la Trincas. “Questa diffusa definizione di Putin come 'pazzo', o 'folle' e questa insistenza sul suo stato di salute mentale rappresentano un elemento di grave stigmatizzazione verso chi vive la condizione della sofferenza mentale".
Trincas sottolinea: "Il 'matto', il 'fuori di testa' che compie atti senza senso: non possiamo accettare che su un dittatore si appiccichi questa etichetta per spiegare i suoi comportamenti criminali. Questo è stigmatizzante e non ci aiuta a percorrere la strada del rispetto delle persone e a sostenerle nei loro percorsi di ripresa ed emancipazione”.