Guerra Ucraina, Macron sta con Xi. "Proposta di pace comune". Biden all'angolo

Il presidente francese in contropiede su Ue e Usa: ordina a Bonne di preparare un piano di pace con Pechino. La Casa Bianca divisa tra dialogo e contromossa

di Redazione Esteri
Emmanuel Macron incontra Xi Jinping a Pechino
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Macron ordina a Bonne di parlare con Wang Yi e trovare un piano di pace sull'Ucraina

Emmanuel Macron va in contropiede. E lancia un asse con Xi Jinping, costringendo all'angolo Joe Biden. Proprio così. Dopo la visita a Pechino di una decina di giorni fa, con il paravento von der Leyen nel ruolo di "poliziotto cattivo", il presidente francese ha fatto un passo ulteriore. Secondo Bloomberg, Macron ha infatti incaricato il suo consigliere per la politica estera Emmanuel Bonne di lavorare con il direttore della Commissione affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese Wang Yi per stabilire un quadro di riferimento che potrebbe essere utilizzato come base per futuri negoziati.

La strategia francese prevederebbe che i colloqui tra la Russia e l'Ucraina si svolgano già quest'estate, se tutto va bene. Uno scenario al quale viene difficile credere, vista la distanza abissale tra Kiev e Mosca. Non solo anche la distanza abissale tra l'idea di pace cinese e quella occidentale. Pechino sarebbe di fatto a favore di un "cessate il fuoco" che congeli la situazione e soprattutto prenda in considerazione le care "legittime preoccupazioni di sicurezza" di Mosca.

Dall'altra parte, invece, l'occidente è ufficialmente fermo alla pace intesa come ritiro russo dai territori conquistati in Ucraina. Difficile capire come conciliare le due visioni, a meno di non dare credito alla proposta del presidente brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva che prevedeva il ritiro dai territori invasi dopo il 24 febbraio 2022 ma il mantenimento russo della Crimea.

Non è chiaro se Macron abbia il sostegno di Kiev e dei suoi alleati, molti dei quali hanno respinto le proposte di cessate il fuoco che consentirebbero alla Russia di mantenere le conquiste territoriali. Molte nazioni sono anche scettiche sul fatto che la Cina possa fungere da intermediario neutrale, visto anche il crescente coordinamento con la Russia, compreso il fronte militare come dimostra la visita di questi giorni del ministro Li Shangfu al Cremlino.

Stati Uniti divisi tra dialogo e contromossa

Non solo. Nonostante il pressing di Macron, Xi non ha ancora parlare con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader cinese si è limitato a dire che lo avrebbe fatto "al momento opportuno". Insomma, l'iniziativa di Macron rischia di rivelarsi ancora una volta uno one man show, quantomeno sul fronte occidentale che potrebbe non appoggiare l'idea del presidente francese anche se magari implicitamente in tanti sperano che qualcuno abbia il coraggio di provare una strada di maggiore "autonomia strategica" rispetto alla politica estera degli Stati Uniti.

Difficile però immaginare che possa arrivare finora un placet dall'Ucraina o dalla cintura orientale dell'Europa, men che meno dagli Usa che rischiano davvero di finire all'angolo. Esclusi dal negoziato, esclusi anche dal dialogo con la Cina visto che secondo diversi media americani a partire dal Financial Times Pechino sta bloccando la possibilità di fissare di nuovo la visita di Antony Blinken dopo la vicenda del pallone spia, in attesa che Washington riveli i contenuti della sua indagine sul reperto.

Un funzionario dell'ufficio di Macron ha confermato a Bloomberg il piano di Bonne di parlare con Wang, ma ha rifiutato di commentarne i dettagli, aggiungendo che gli alleati della Francia sono stati informati di qualsiasi iniziativa francese. Pechino per ora non conferma e il ministero degli Esteri ha affermato di non essere a conoscenza della fonte delle informazioni e che è "difficile verificarne l'autenticità".

Complicato aspettarsi altrimenti dalla diplomazia cinese, abituata a svelare i propri passi solo una volta andati a segno. Interessante capire che cosa faranno gli Usa se il contropiede francese andrà a segno. Riapriranno il dialogo con Pechino oppure proveranno magari una contromossa dando nuova linfa all'ipotesi dell'aiuto militare cinese a Putin? Le prossime settimane daranno una risposta.

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