Guerra Ucraina, nel 2022 la pace era ad un passo. Ecco perché poi saltò tutto

Un documento svela che in caso di un nuovo attacco di Putin sarebbero intervenuti Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Cina

di Redazione Esteri
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Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky
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Guerra Ucraina, le "garanzie di sicurezza" che fecero saltare il patto nell'aprile del 2022. La rivelazione del New York Times

Il vertice in Svizzera per la pace tra Ucraina e Russia è sostanzialmente fallito. Ben dodici Stati chiave hanno deciso di non firmare il comunicato finale e pesa particolarmente il "no" dell'India, oltre a quello del Sudafrica. Secondo Vladimir Kornilov, analista di Ria Novosti onnipresente nei talk show di regime, "la montagna delle Alpi svizzere non ha partorito neppure un topolino, solo tre dei dieci punti previsti inizialmente da Zelensky sono stati approvati e neppure da tutti i partecipanti". Kornilov - riporta Il Corriere della Sera - conclude che il principale obiettivo di Zelensky "è fallito", poiché nei due giorni elvetici "si è più discusso delle proposte di Vladimir Putin, sia pure per criticarle, che di quelle del presidente ucraino". Ieri, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha invitato Kiev a prendere seriamente in considerazione l’invito di Putin "mezza Ucraina alla Russia e divieto per Kiev di entrare nella Nato", visto che "l’attuale dinamica al fronte continua a peggiorare per gli ucraini".

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Il New York Times - prosegue Il Corriere - ha rivelato che nella primavera 2022, Russia e Ucraina furono molto vicine a un accordo, poi saltato all’ultimo momento. Ma i tanti che hanno usato la notizia per accusare l’Occidente di aver fatto pressione su Zelensky perché non firmasse, sorvolano sul fatto, nero su bianco nell’articolo del Times, che l’intesa fallì per il rifiuto della Russia di inserirvi le garanzie di sicurezza, richieste da Kiev, in base a cui in caso di nuova invasione, un gruppo di Paesi garanti (fra cui Stati Uniti, Francia,Gran Bretagna e Cina) si impegnava a intervenire in sua difesa.