Guerra, ucraini travestiti da russi: così hanno invaso. Putin: "Risponderemo"

Zelensky chiede carta bianca per usare le armi fuori dall'Ucraina e Mosca alza il livello del conflitto: colpita la centrale nucleare di Zaporizhzhia

di Redazione Esteri
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Guerra, il retroscena sull'offensiva degli ucraini in Russia. La mossa segreta: Putin spiazzato

La guerra in Ucraina adesso si è ufficialmente allargata anche alla Russia. L'offensiva dell'esercito di Zelensky è ormai iniziata da sei giorni e nella regione di Kursk i militari di Putin si sono fatti sorprendere. Il conflitto sta aumentando ancora di più di livello e per questo Zelensky sta chiedendo alla Nato di poter utilizzare le armi anche al di fuori dei confini ucraini. Una svolta che potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Putin, non solo ha minacciato una dura risposta, ma sarebbe anche già passato ai fatti. Stando alle accuse degli ucraini (smentite dai russi), il suo esercito avrebbe colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia. L'ira di Zelensky: "La Russia minaccia il mondo".

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Tornando alla regione di Kursk, invece, l'avanzata degli ucraini prosegue. Le forze crescenti messe in campo da Mosca - riporta La Repubblica - non riescono ad arginare le offensive. L’elemento chiave del piano d’azione concepito dal comandante in capo di Kiev, il generale Syrsky, è la sorpresa. "L’obiettivo è sconvolgere l’avversario e travolgerlo dove è più debole o dove non se l’aspetta - ha scritto il generale australiano Mick Ryan, uno dei più attenti analisti del conflitto -. Questo rompe la coesione del nemico e la capacità di rispondere in modo efficace, che può essere sfruttata per occupare larghe quantità di terreno e distruggere le postazioni difensive".

Si parla addirittura di squadre ucraine con divise e mezzi russi che compiono sabotaggi dietro le linee, sul modello dei commandos tedeschi in uniforme americana guidati dal generale nazista Otto Skorzeny durante la battaglia delle Ardenne. La voce ha avuto ricadute concrete: alcuni convogli dei rinforzi sarebbero stati fermati a lungo dalla polizia militare di Mosca che sospettava fossero infiltrati nemici.