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Esteri
Attacco russo su Kiev, due morti e 3 feriti. Zelensky: “Mosca ha usato un missile nordcoreano. Gli alleati revochino le sanzioni per la nostra azione difensiva”

L'esercito russo darà "una dura risposta" agli attacchi ucraini nella regione di Kursk. Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca. "Una dura risposta da parte dell'esercito russo non tarderà ad arrivare", ha affermato la portavoce del ministero Maria Zakharova, dopo che la Russia ha denunciato un attacco missilistico ucraino sulla città di Kursk. 

Zelensky: “Gli alleati dell’Ucraina revochino le sanzioni alle nostra azione difensiva”

Volodymyr Zelensky sollecita i partner dell'Ucraina "a decisioni forti per revocare le restrizioni alle nostre azioni difensive". In un post su X sull'attacco della scorsa notte a Kiev, nel quale hanno perso la vita un uomo di 35 anni e suo figlio di quattro. Altre tre persone sono rimaste ferite dai frammenti del missile caduto su alcuni edifici residenziali a Browary, a est della capitale ucraina, ha reso noto il servizio d'emergenza di Kiev. Il presidente scrive: "Gli ucraini sono profondamente grati a tutti i nostri partner che ci forniscono sistemi di difesa aerea e aerei da combattimento. Tuttavia, per fermare davvero il terrore russo, abbiamo bisogno non solo di uno scudo aereo completo che possa proteggere tutte le nostre città e comunità, ma anche di decisioni forti da parte dei nostri partner, decisioni che elimineranno le restrizioni alle nostre azioni difensive".

"Secondo le informazioni preliminari nell'attacco su Kiev i russi hanno utilizzato un missile nordcoreano. Solo questa settimana, l'esercito russo ha lanciato più di 30 missili e oltre 800 bombe guidate", si legge ancora nel post.

Secondo Zelensky "quando le capacità a lungo raggio dell'Ucraina non avranno limiti, questa guerra avrà sicuramente un limite: saremo davvero vicini a una fine più giusta", conclude Zelensky, che ieri aveva per la prima volta confermato che le truppe ucraine stanno "spingendo la guerra nel territorio dell'aggressore", in un riferimento alle incursioni nella regione russa di Kursk.

Guerra, l’incursione ucraina riapre il fronte del gas russo: occupato il “nodo” dell’export all’Ue. E i prezzi vanno alle stelle

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riconosciuto che la recente offensiva nella regione di confine occidentale russa di Kursk, che ha causato l'evacuazione di 76 mila persone, è una delle azioni che "spingono la guerra nel territorio dell'aggressore". Zelensky ha fatto questi commenti nel suo discorso serale, ore dopo che la Russia ha dichiarato di aver evacuato decine di migliaia di persone dalla sua regione di confine, lanciando quella che ha definito una "operazione antiterrorismo". Proprio per questo la commissaria per i diritti umani nella Federazione russa, Tatyana Moskalkova, ha fatto appello all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiedendo una condanna.

LEGGI ANCHE: Mosca: 'Testata termobarica su mercenari di Kiev nel Kursk. Centrale nucleare minacciata'

Ma il tentativo di incursione ucraino ha avuto anche un’altra conseguenza, meno evidente ma altrettanto importante soprattutto per le tasche dei consumatori, ossia la riapertura del fronte del gas, che insieme ad altri fattori concomitanti ha portato il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso in questo secondo fine settimana di agosto a livelli molto alti, che inevitabilmente ricadranno sulle bollette elettriche di chi ha sottoscritto un contratto di fornitura a prezzo indicizzato. Come riporta La Verità, il Prezzo unico nazionale registrato sul Mercato Ipex (mercato del giorno prima, cioè per l’energia acquistata giornalmente, ovvero «spot») ha fatto registrare 129,77 euro/ MWh (prezzo record dell’anno per un sabato), mentre per oggi il prezzo registrato è addirittura più alto e pari a 131,06 euro/MWh, record tra tutte le domeniche del 2024. Anche la media mensile, sinora, è la più alta dall’inizio dell’anno, ed è pari a 126,13 euro/MWh, +12,3% rispetto alla media di luglio, +22,25% nei confronti di giugno e +32,94% su maggio.

Proprio questa settimana il mercato del gas ha reagito all’escalation militare nella zona nevralgica di Sudzha, in territorio russo nella regione di Kursk, dove è situata la stazione di misurazione e compressione del gas che dalla Russia transita in Ucraina per poi arrivare in Europa. La conquista della stazione di compressione del gas da parte dell’esercito ucraino rende la stessa, ora, un obiettivo militare di riconquista da parte della Russia, cosa che potrebbe portare a danni alle strutture. In realtà, l’interruzione dell’ultimo flusso residuo di gas dalla Russia via gasdotto ucraino è questione di pochi mesi, poiché l’Ucraina e l’Unione europea hanno già dichiarato l’intenzione di non rinnovare l’accordo per il trasporto del gas con la Russia, che scade il 31 dicembre prossimo. È anche vero che dal punto di vista dei fondamentali il mercato del gas è ben fornito e gli stoccaggi in vista dell’inverno sono in via di riempimento senza alcun tipo di problema. Anzi, gli stoccaggi europei, secondo i dati Gas Infrastructure Europe, sono pieni già per l’87%, in ampio anticipo rispetto al passato.

Dunque, il mercato del gas viaggia al rialzo unicamente su aspettative di rischio, per una interruzione anticipata dei flussi, cosa che potrebbe portare a qualche transitoria difficoltà durante l’autunno. In quel caso, i prezzi nel breve termine potrebbero salire ancora, anche se è difficile fare previsioni.

Sui prezzi dell’energia elettrica di questo fine settimana, continua La Verità, influiscono però anche altri fattori. Da una parte il caldo, che fa aumentare il consumo di energia da condizionatori, pur in presenza di una domanda industriale in fisiologico calo da periodo di ferie. Dall’altra, i tagli alle esportazioni da parte della Francia, con il gestore di rete francese (Rte) che ha comunicato una minore disponibilità di capacità di trasporto di energia dalla Francia verso l’Italia. Senza l’energia nucleare francese a prezzi più bassi, il sistema elettrico italiano deve ricorrere a un aumento della produzione nazionale per soddisfare la domanda. Un aumento di questo tipo può essere fornito solo dagli impianti a gas, in particolare nelle ore del tardo pomeriggio, quando cala la produzione fotovoltaica.

Se, quindi, la congiuntura relativa al gas era tranquilla fino a pochi giorni fa, anche se i prezzi erano in leggero aumento da qualche giorno, ora diventa importante e ha riflessi più decisi sui prezzi di mercato, anche se per l’Italia dal punto di vista della fornitura fisica non ci sarebbero problemi, cioè il gas non mancherà. I problemi per l’Italia, nel caso di interruzione improvvisa dei flussi, si avranno indirettamente, sui prezzi al Ttf, che ancora è il riferimento di molti contratti di approvvigionamento e di fornitura.






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