Italia: c’è persino troppo gas malgrado la guerra. Ma il prossimo inverno...

Gas, livello di stoccaggio più alto di sempre. Crisi superata? L'analisi Ispi e Snam

di Redazione
Esteri

Italia: ora c’è persino troppo gas nonostante il blocco dalla Russia per la guerra in Ucraina? L'analisi Ispi

"Per l’Italia e per l’Europa è appena terminato l’inverno peggiore, quello che ci avrebbe dovuti lasciare senza gas, e che invece ci ha lasciati con il livello di stoccaggio più alto di sempre. In Italia, in particolare, a fine aprile negli stoccaggi sono a disposizione 11 miliardi di metri cubi (Gmc), di cui 4,6 costituiscono la riserva strategica del Paese. Una situazione ribaltata rispetto a quanto ci saremmo potuti attendere lo scorso settembre quando, nello scenario più probabile, prospettavamo che si sarebbe andati a intaccare almeno una parte di quei 4,6 Gmc di riserva strategica".

E' l'analisi dell'Ispi secondo cui "a contare in questo caso è stato in gran parte un clima molto mite, e la non interruzione totale dei flussi di gas dalla Russia". La domanda a questo punto è come andrà la preparazione per il prossimo inverno? L’Italia riuscirà a riempire i propri stoccaggi al livello minimo del 90% entro il 1° novembre, come previsto dalla legislazione italiana e comunitaria?  Secondo l'Ispi "salvo sorprese (come eventuali problemi con le esportazioni di gas da parte dei nostri principali fornitori attuali), l’Italia riuscirà a riempire tranquillamente i propri stoccaggi in preparazione dell’inverno. Anzi, volendo potrebbe addirittura raggiungere il livello teorico del 100% di riempimento".

E ancora: "E' probabile che le forniture di gas naturale per l’Italia non corrano rischi significativi il prossimo inverno. Un risultato straordinario, che fino alla seconda metà del 2022 era messo del tutto in discussione – anzi, la quasi totalità degli esperti prospettava un inverno 2023/2024 peggiore rispetto a quello appena trascorso", scrive l'Istituto per gli studi di politica internazionale.

Italia, superata la crisi del gas? L'analisi Ispi

L'Ispi sottolinea di non abbassare la guardia. "Una situazione simile, lo abbiamo detto, è stata possibile principalmente a causa di un inverno decisamente mite in Europa. Abbattendo i consumi di gas, questo ha fatto crollare anche i prezzi a cui il gas naturale è venduto. E, di converso, ha costretto Mosca a continuare a vendere all’Europa circa un quarto del gas che vendeva in tempi normali, impedendole di stringere ulteriormente i cordoni, per non mettere ulteriormente a rischio le proprie finanze pubbliche. La continua fornitura di Mosca ha, di fatto, a sua volta contribuire a tenere i prezzi più bassi rispetto a quanto si sarebbe potuto preventivare. Allo stesso tempo, proprio i prezzi del gas naturale in Europa sono del 90% più bassi rispetto ai picchi giornalieri raggiunti lo scorso agosto, ma sono pur sempre circa 2,5 volte più alti rispetto a quelli pre-crisi. È inevitabile: importare GNL costa di più, e si stima che l’attuale prezzo dei futures del gas alla borsa di Amsterdam (39 €/MWh) siano sostanzialmente in linea con i minimi raggiungibili per il costo di liquefazione, trasporto e rigassificazione del GNL americano verso l’Europa (circa 40 €/MWh)".

Italia, stoccaggi gas ok, ma attenti al prossimo inverno. L'analisi Snam

Le buone notizie sul fronte stoccaggi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, "sono confermate anche da Snam la società che si occupa dello stoccaggio e della distribuzione del gas in Italia. Secondo dati dell’azienda a fine marzo le riserve in Italia erano al 60% della capacità, a fine aprile dovrebbero essere cresciuti ulteriormente". Tutto ciò "potrebbe aver un effetto calmierante sui prezzi della stagione a venire: oggi il gas si paga 38 euro al kilowattora, ben lontani dallo shock di 300 e passa euro toccati l’anno scorso ma pur sempre il doppio rispetto a quanto era necessario sborsare prima che la Russia invadesse l’Ucraina", sottolinea il quotidiano Rcs. Crisi superata, dunque? No: secondo fonti Snam perché il prossimo inverno sia davvero tranquillo dovranno riprodursi alcune condizioni oggi imprevedibili. Le temperature saranno ancora miti? La Russia metterà ancora a disposizione la sua quota di gas? L’economia cinese dopo un anno di appannamento riprenderà vigore provocando nuove tensioni sui prezzi e sulla disponibilità delle forniture?

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