Putin: "Nostri interessi non negoziabili". Ucraina: Papa, 2/3 giornata digiuno
Il presidente americano Joe Biden avverte: "Si andrà ben oltre le ritorsioni per l'annessione della Crimea nel '14". Sanzioni da Uk, Giappone, Canada, Australia
Ucraina: Papa, 2 marzo giornata di preghiera e digiuno
"Vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesu' ci ha insegnato che all'insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio: con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, mercoledi' delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace". E' l'appello di Papa Francesco, al termine dell'Udienza generale per la situzaione in Ucraina. "Incoraggio in modo speciale i credenti perche' in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra", ha aggiunto il Pontefice.
Crisi in Ucraina, Putin: "Gli interessi e la sicurezza della Russia non sono negoziabili"
Dopo il riconoscimento delle repubbliche separatiste da parte del presidente russo Vladimir Putin dalla diplomazia si è passati alle sanzioni. L'Occidente in modo compatto si è schierato contro la mossa del leader del Cremlino. Intanto però Putin si dice "aperto al dialogo diretto e onesto", mettendo in chiaro che gli interessi del Paese "non sono negoziabili".
Gli Usa fanno sapere che invieranno ai paesi Baltici circa 800 soldati di un battaglione di fanteria, provenienti da altre località in Europa, secondo quanto riporta un alto funzionario della difesa. Invieranno inoltre 40 aerei d'attacco per rinforzare le difese dei paesi sul fianco orientale della Nato. Sarà inoltre trasferito un contingente di caccia d'assalto F-35 e di elicotteri d'attacco AH-64 Apache.Il presidente Joe Biden ha descritto la mossa come puramente "difensiva", e ha affermato: "Non abbiamo intenzione di combattere la Russia".
L'invasione dell'Ucraina è stato fin "dall'inizio" il piano perseguito da Vladimir Putin Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che si è tenuta nella tarda serata di martedì a Washington.
Il piano del leader russo, ha detto Blinken, è stato "fin dall'inizio invadere l'Ucraina, controllare l'Ucraina e il suo popolo, distruggere la democrazia ucraina, che è in netto contrasto con l'autocrazia che lui guida e rivendicare l'Ucraina come parte della Russia". Per il capo della diplomazia di Washington, quella in Ucraina è stata una "crisi fabbricata" ed è la "più grande minaccia alla sicurezza in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale".
(Segue l'incontro Biden-Putin...)
Usa-Russia: Biden chiude la porta a un incontro con Putin
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accantonato ogni piano per un possibile confronto con l'omologo russo Vladimir Putin, a seguito della decisione di Mosca di riconoscere le repubbliche separatiste ucraine di Donetsk e Luhansk. Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki.
Nei giorni scorsi il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva ottenuto l'assenso condizionato dei due leader ad organizzare un summit per tentare di far rientrare la crisi in atto al confine tra Russia e Ucraina; il presidente Usa ha deciso pero' di abbandonare la via della diplomazia diretta a seguito delle ultime iniziative del governo russo.
"Non chiuderemo mai del tutto la porta della diplomazia", ha precisato la portavoce durante una conferenza stampa, aggiungendo pero' che "la diplomazia non puo' avere successo a meno che la Russia non cambi strada".
Il presidente statunitense, Joe Biden, ha annunciato "la prima tranche" di sanzioni contro la Russia in risposta al riconoscimento russo delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk. Biden ha spiegato che Washington ha stabilito sanzioni contro alcune istituzioni finanziarie della Russia, contro il suo debito sovrano e contro alcuni oligarchi russi.
"Loro condividono i giochi corrotti delle politiche del Cremlino e devono condividerne anche il dolore", ha sottolineato. Riguardo le sanzioni contro gli istituti di credito russi, il presidente Usa ha menzionato in particolare la banca Veb. Secondo Biden, quanto fatto nelle scorse ore da Putin potrebbe essere il preludio "dell'invasione dell'Ucraina". "Piu' avanza la Russia nelle sue azioni, piu' andremo avanti con la durezza delle sanzioni", ha evidenziato Biden. "Abbiamo agito con la Germania affinche' il Nord Stream 2 non andra' avanti", ha rimarcato il presidente statunitense.
(Seguono le sanzioni di Australia, Giappone, Canada...)
Crisi Ucraina, Australia-Giappone-Canada annunciano sanzioni contro Mosca
L'Australia ha annunciato sanzioni contro la Russia, con il primo ministro Scott Morrison che ha svelato nuove misure in risposta alla "aggressione della Russia contro l'Ucraina". Morrison ha dichiarato in una conferenza stampa che l'Australia imporrà divieti di viaggio e sanzioni finanziarie mirate a otto membri del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, un gruppo di alti funzionari statali e responsabili della Difesa.
Canberra imporrà anche sanzioni economiche "forti" contro le regioni filorusse di Luhansk e Donetsk, controllate dai separatisti, nell'Ucraina orientale, che lunedì il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto come indipendenti. Le sanzioni riguardano i trasporti, l'energia, le telecomunicazioni, il petrolio, il gas e le riserve minerarie, ha affermato Morrison. Il Paese estenderà le sanzioni esistenti alla Crimea e a Sebastopoli e si muoverà anche per sanzionare diverse banche russe.
Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha annunciato sanzioni contro la Russia e le autoproclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk nel Donbass, riconosciute come indipendenti dal presidente russo Vladimir Putin. Il governo giapponese vieterà la nuova emissione e la distribuzione di titoli di stato russi in Giappone in risposta alle "azioni che la Russia ha intrapreso in Ucraina". Kishida ha aggiunto che il Giappone sospenderà anche il rilascio di visti alle persone legate alle due regioni ribelli ucraine e congelerà i loro beni in Giappone, e vieterà il commercio con le due aree."Esortiamo fortemente la Russia a tornare al processo diplomatico per risolvere lo sviluppo", ha esortato Kishida, ribadendo la sua "forte condanna" per le azioni della Russia.
Anche il Canada si allinea al "fronte della fermezza" nei confronti della Russia: nelle ultime ore il primo ministro Justin Trudeau ha annunciato una "serie di sanzioni economiche" contro Mosca "fino al ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina". In particolare, il Canada "vieterà ai propri cittadini di effettuare qualsiasi transazione estera" con i territori separatisti filorussi di Lugansk e Donetsk, imporrà sanzioni ai parlamentari russi che hanno votato a favore della "decisione illegale di riconoscere questi territori" mentre delle "sanzioni aggiuntive" saranno imposte alle banche russe con le quali saranno vietate tutte le transazioni finanziarie.
"È assolutamente inaccettabile che la Russia abbia invaso di nuovo l'Ucraina", ha condannato Trudeau il cui annuncio giunge sulla scia delle sanzioni economiche varate da Washington e dalla Germania in particolare. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha svelato una "prima tranche" di sanzioni volte a impedire a Mosca di raccogliere fondi occidentali per ripagare il suo debito sovrano.
Da parte sua, invece, la Germania ha annunciato la sospensione del gigantesco progetto del gasdotto Nord Stream 2 che doveva portare ancora più gas russo nel paese. Queste misure punitive sono state attuate dopo il discorso di Vladimir Putin di lunedì, in cui il leader del Cremlino ha dichiarato l'indipendenza delle regioni filo-russe di Donetsk e Lugansk. "Vladimir Putin potrebbe aver sottovalutato la fermezza della risposta della comunità internazionale", ha aggiunto il capo del governo canadese, ritenendo che questa "risposta ferma e unita in tutto il mondo finirà per costare molto al presidente russo".
(Seguono le dichiarazioni di Scholz...)
Crisi in Ucraina, Scholz: "La pace in Europa è minacciata"
La "pace in Europa" e' "minacciata" dalla crisi tra Russia e Ucraina, con una "minaccia di guerra per un Paese dell'Europa orientale". E' quanto dichiarato dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, nel corso di un'intervista che ha rilasciato all'emittente televisiva "Zdf". Per il capo del governo federale, il rischio di un conflitto tra Mosca e Kiev mette "in discussione molto che negli ultimi anni e' stato dato per scontato". Per esempio, si tratta dell'immutabilita' dei confini in Europa. Per questo, ha evidenziato Scholz, "e' cosi' importante aver concordato che la sovranita' nazionale non venga in discussione e che e frontiere non siano piu' modificate".
Tuttavia, per il cancelliere tedesco, il presidente russo Vladimir Putin ha fatto "proprio questo", con il riconoscimento dell'indipendenza dall'Ucraina delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nel Donbass. Nel condannare la decisione di Putin, Scholz ha sottolineato: "E' una violazione del diritto internazionale e ci dovrebbe preoccupare, mi preoccupa". Il cancelliere ha aggiunto che gli e' stato "sempre chiaro" di non farsi "illusioni" sul titolare del Cremlino. Chiunque abbia seguito le dichiarazioni di Putin negli ultimi anni, ha osservato Scholz, sa infatti che vi sono dei piani in contrasto per uno sviluppo pacifico in Europa.
Secondo Scholz, ora e' importante agire lungo due direttrici. In primo luogo, si devono annunciare sanzioni contro la Russia in caso di violazione dell'integrita' territoriale e della sovranita' dell'Ucraina. Secondariamente, e' necessario "utilizzare tutti i possibili canali di comunicazione per andare avanti con la via diplomatica" nella risoluzione della crisi tra Mosca e Kiev.
Tuttavia, ha avvertito il cancelliere tedesco, "non bisogna illudersi, la situazione e' difficile e minaccia la pace". Intanto, per Scholz, si deve ascoltare esattamente quanto detto da Putin e fare di tutto per assicurarsi che non arrivi cosi' lontano, "finche' e' in nostro potere". Questa possibilita', ha infine affermato il capo del governo federale, verra' sfruttata "in grande accordo con l'Unione europea, la Nato e gli Stati Uniti".
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