Russia invitata al G20 in India e Ucraina esclusa. E avvertimento Nato a Kiev
Droni russi contro Izmail, porto del grano ucraino sul Danubio
G20 India, lo scossone mondiale che stravolge gli equilibri del mondo. Russia invitata al vertice
La guerra in Ucraina continua senza sosta. Le forze aeree di Kiev hanno segnalato l'arrivo di un forte gruppo di droni russi verso il porto di Izmail, vicino al confine con la Romania. Testimonianze sui social dicono che la difesa aerea è entrata in funzione nella zona, mentre il governatore della regione di Odessa ha chiesto ai residenti di Izmail di spostarsi nei rifugi a mezzanotte e mezza ora italiana, per poi cancellare l'allerta un'ora più tardi. Dai porti ucraini sul Danubio, incluso quello di Izmail, passava un quarto delle esportazioni di grano del Paese, prima che la Russia si tirasse fuori dall'accordo che garantiva il passaggio sicuro delle navi cariche di cereali sul Mar Nero. Intanto arriva una clamorosa novità sul fronte internazionale. L'India ha scelto di non invitare l'Ucraina al vertice del G20 del prossimo mese. Lo riporta Sky News, aggiungendo che la Russia è stata invece invitata nonostante gli appelli a espellerla dal gruppo.
Un elenco formale degli invitati pubblicato sul sito del G20 mostra che sono stati invitati otto Stati non membri: Bangladesh, Egitto, Mauritius, Paesi Bassi, Nigeria, Oman, Singapore ed Emirati Arabi Uniti. È prevista anche la Spagna tra i non membri, come invitato permanente. Spetta al Paese ospitante decidere quali non membri invitare ogni anno. Kiev era stata invitata al summit in Indonesia nel 2022 e al G7 in Giappone a inizio anno.
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Come se non bastasse dalla Nato arriva un invito a Zelensky piuttosto inedito, il funzionario Stian Jenssen ha invitato Kiev a "cedere territori ai russi" per accelerare il processo di ingresso nell'Alleanza Atlantica. Dichiarazione che ha mandato su tutte le furie i vertici ucraini. "Scambiare un territorio per un ombrello della Nato? È ridicolo". È quanto scrive in un tweet il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, commentando le parole del capo di Stato Maggiore della Nato, Stefan Jenssen. "Ciò significa scegliere deliberatamente la sconfitta della democrazia".