Russia, quei suicidi inspiegabili. Tre oligarchi russi morti in modi strani
Gli episodi, tutti ravvicinati nel tempo, sono avvenuti all'improvviso e con dinamiche a tratti incomprensibili. Erano considerati vicini a Putin
Guerra Russia Ucraina, tre oligarchi morti all'improvviso
La guerra in Ucraina si combatte senza sosta da ormai quasi 60 giorni. Putin ha intensificato gli attacchi e non sembra avere nessuna intenzione di fermarsi. Le sanzioni inflitte dall'Europa e dagli Stati Uniti a Mosca non hanno fatto arretrare lo Zar. Ma forse hanno turbato gli oligarchi vicinissimi a lui. Dall'inizio di marzo, infatti, - si legge sul Messaggero - ci sono state tre morti sospette di ricchissimi imprenditori russi. Le ultime due, quelle di Sergey Protosenya e di Vladislav Avayev, sono avvenute nel giro di un paio di giorni. Suicidi apparentemente inspiegabili, intere famiglie sterminate, morti violente la cui dinamica, però, è difficile da ricostruire, a tratti incomprensibile.
L'ultimo caso - prosegue il Messaggero - risale a martedì: il cadavere di Sergey Protosenya, cinquantacinquenne vicepresidente del colosso del gas Novatek, è stato trovato insieme a quelli della moglie Natalya e della figlia Maria, appena diciottenne. Erano nella villa di famiglia a Lloret de Mar, in Spagna. L'allarme è stato dato dal figlio maggiore, che non riusciva a mettersi in contatto con i genitori. Natalya e Maria sono state uccise a coltellate, mentre Protosenya è stato trovato impiccato, accanto a un coltello insanguinato e ad un'ascia. Ma sul suo corpo non ci sono tracce di sangue. L'ipotesi omicidio-suicidio non è per nulla scontata.