Serbia, venti di guerra col Kosovo. Truppe in massima allerta al confine
Belgrado invia i militari alla frontiera
Alta tensione al confine tra Serbia e Kosovo
Le truppe serbe di stanza al confine con il Kosovo restano "in massima allerta" dopo gli scontri che hanno opposto militanti serbi ad agenti kosovari in tre comuni: a Zvecan, Leposavic e Zubin. Lo ha riferito in una nota la presidenza di Belgrado, dopo che il presidente Alexandar Vucic ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale che ha adottato un piano di "attività di sicurezza volte a rafforzare le capacità di difesa della Serbia".
Gli scontri hanno visto da una parte gli agenti che cercavano di garantire l'accesso agli uffici municipali, dall'altra i serbi che tentavano di impedire ai nuovi sindaci di raggiungere la loro sede e prendere servizio. I nuovi responsabili locali sono esponenti di partiti albanesi eletti nella zona a maggioranza serba al recente voto locale, boicottato per protesta dai serbi. A Zvecan le unità di polizia del Kosovo hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla inferocita. Cinque agenti di polizia sono rimasti feriti, secondo le autorità.
Un appello alla de-escalation in Kosovo è stato lanciato dalla portavoce della Nato, Oana Lungescu, dopo gli scontri che ieri hanno opposto militanti serbi ad agenti kosovari. "Esortiamo le istituzioni in Kosovo a ridurre immediatamente la tensione e chiediamo a tutte le parti di risolvere la situazione attraverso il dialogo", ha detto la portavoce su Twitter. Lungescu ha quindi sottolineato che la missione dell'Alleanza Atlantica in Kosovo (Kfor) "rimane vigile e garantirà un ambiente sicuro e protetto" dopo che venerdì il presidente serbo Aleksandar Vucic ha messo in allerta l'esercito.