Trump-Berlusconi, stessa reazione dopo il ferimento. Molte le similitudini

Donald e Silvio, quando il leader con il viso insanguinato cerca e trova la sintonia con il suo popolo. Anche il Cavaliere si rivolse subito alla folla...

di Redazione Esteri
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Trump- Berlusconi, la stessa reazione d'istinto dopo il ferimento. Le similitudini con la vicenda del "predellino"

La reazione di Trump subito dopo l'attentato subito ieri ha ricordato quella di Silvio Berlusconi di 15 anni fa, quando in Duomo a Milano fu colpito al volto da una statuetta. Anche il Cavaliere come l'ex presidente Usa aveva il viso insanguinato, ma invece di farsi portare via dalla scorta ha reagito, mostrando in segno di sfida il viso ferito. Berlusconi e Trump, due politici, due imprenditori, due uomini. Diversissimi. Eppure - riporta Il Giornale - identici di fronte al pericolo. L'immagine di Trump che, dopo essere stato colpito all'orecchio da un colpo di fucile, con il volto ancora rigato di sangue, cerca il contatto visivo con il suo popolo e alza il pugno davanti alla sua folla, per tranquillizzarla e al tempo stesso motivarla, non può non ricordare l'attentato subito dal Cavaliere nel 2009. L'impatto con quella statuetta scagliata da Massimo Tartaglia è violentissimo, il volto di Berlusconi diventa immediatamente una maschera rossa di sangue, gli uomini della sicurezza del Cavaliere cercano di infilarlo nell'automobile blindata e portarlo via il prima possibile, evitando un eventuale secondo attacco che sarebbe potuto essere anche fatale.

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Ma lui si divincola e col volto sfregiato, i denti rotti e gli occhi increduli sale sul predellino della vettura per salutare la sua gente. In quel gesto - prosegue Il Giornale - non c'è nulla di razionale, c'è quel rapporto fisico, quasi animalesco, che caratterizza i leader e i loro popoli; c'è quello spirito indomito, ai limiti dell'incoscienza, che spinge a rialzare la testa anche di fronte al pericolo; c'è il coraggio dell'uomo forte di mostrarsi in pubblico anche nel momento di massima debolezza. Così il leader ferito cerca e trova la sintonia col suo popolo. Ora bisognerà vedere se questo avverrà anche con Trump, ma le similitudini sono evidenti.