Ucraina, Meloni al bivio. L'Italia firmerà due diverse risoluzioni: G7 e Onu (ma dicono l'opposto)

Il documento del G7 voluto da Trump anti-Zelensky e quello dell'Onu pro-Kiev

di Redazione Esteri
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Ucraina, fattore Trump al G7: il documento che imbarazza l'Europa

Da quando Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti tutti gli equilibri mondiali sono stati improvvisamente stravolti. In particolare il tycoon si è schierato apertamente con Trump nella guerra in Ucraina, tanto che ora Zelensky è passato da essere il leader del paese aggredito a "colpevole" del conflitto. Naturalmente questo cambio di rotta ha messo in grande imbarazzo gli altri leader mondiali e oggi per Giorgia Meloni non si preannuncia una giornata facile, infatti la premier dovrà votare per due risoluzioni, una del G7 e l'altra dell'Onu, peccato però che i due documenti siano nettamente in contrasto, uno l'opposto dell'altro. Meloni - riporta Il Corriere della Sera - parteciperà oggi in videoconferenza al suo primo G7 da quando è terminata la presidenza italiana del principale foro internazionale dell’Occidente.

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Prenderà la parola in una posizione nuova, e non solo perché non coordina più i lavori del summit, ma perché dalla sua ultima riunione il mondo è letteralmente cambiato. Tanto che oggi il comunicato finale potrebbe essere una formula retorica di equilibrismo diplomatico fra esigenze diverse, piuttosto che un’unica e solida posizione politica condivisa da tutti i membri. Sarà decisiva (ancora una volta) la scelta di Trump.

Sempre oggi, alle Nazioni Unite, l’Italia potrebbe votare entrambe le risoluzioni sull’Ucraina, sia quella di Kiev, fortemente sostenuta da Parigi e Londra, esplicita nel definire i ruoli di aggrediti e aggressori, nel condannare Putin e difendere le ragioni di Zelensky, e quella americana, che - conclude Il Corriere - è molto semplice e si presenta come un mero auspicio di pace che tutti possono condividere. E che sarà votata da Mosca.

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