Telefonata Putin-Trump: festa al Cremlino per l'obiettivo raggiunto: Europa messa all'angolo

Il retroscena sull'accordo tra Usa e Russia per spartirsi l'Ucraina. Così l'Ue è rimasta col cerino in mano

di Redazione Esteri

Trump e Putin

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Telefonata Putin-Trump, ecco perché la grande sconfitta è l'Europa. Retroscena

La telefonata tra Putin e Trump di ieri per il Cremlino "è stato un successo". Ma il motivo non è legato al cessate il fuoco in Ucraina ma più in generale al vero obiettivo centrato da Mosca, vale a dire quello di escludere l'Europa. Pochi minuti prima di quella telefonata, infatti, Putin era impegnato nell'annuale congresso della Confindustria russa, e una sua battuta - riporta Il Corriere della Sera - ha suscitato ilarità tra gli oligarchi che lo ascoltavano. La battuta riguardava i Paesi del G7 che vengono chiamati i Sette grandi: "Ovunque si guardi, non si vedono sulla mappa", ha detto mimando il gesto del binocolo. L'ironia era chiaramente rivolta all'Europa.

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"Nelle settimane appena trascorse, sia Trump che Putin avevano già dimostrato di essere sulla stessa lunghezza d’onda e soprattutto di considerarsi entrambi sullo stesso piano" ragiona Sergei Markov, ex consigliere del Cremlino per la politica estera. "Infatti, parlano di soluzione bilaterale, come a dire che spetta a loro e solo a loro decidere cosa sarà dell’Ucraina. L’Europa viene definitivamente messa in disparte. Una prima vendetta comune". L’apparente rifiuto di un cessate il fuoco totale - prosegue Il Corriere - viene sottolineato da quasi tutti i media, e presentato come una imposizione di Putin al nuovo alleato americano.

Con un certo pragmatismo, - prosegue Il Corriere - il vice speaker della Camera Alta, Konstantin Kosachev, personaggio politico in ascesa, lascia intendere che l’obiettivo era quello di superare l’accordo di Gedda tra Usa e Ucraina, ed è stato raggiunto. "Abbiamo confermato la nostra attitudine alla pace con una serie di passi unilaterali, a differenza di Kiev che aveva solo dichiarato la disponibilità a un armistizio male controllato e mirato solo a presentare la Russia nella luce peggiore. Buonumore al Cremlino: "Siamo in sintonia con Donald".

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