Usa, così Kennedy jr. cerca di riguadagnare il consenso della comunità scientifica
Settantasette premi Nobel contro la nomina di Robert Kennedy jr. a segretario alla Salute. Palù ad Affari: "I motivi della protesta? Lapalissiani". Il diretto interessato cerca intanto di invertire la rotta
Robert Kennedy jr.
Usa, così Kennedy jr. cerca di riguadagnare il consenso della comunità scientifica
Tutti, o quasi, contro Robert Kennedy jr. Il suo è un nome pesante, è esponente del resto di una famiglia rimasta sempre centrale nella storia recente degli Usa: suo zio è John F. Kennedy, 35esimo presidente degli Stati Uniti, suo padre invece è Bob Kennedy, assassinato mentre era in cosa per la Casa Bianca nel 1968.
Ma oggi si parla di lui per l'attualità più che per la storia. Designato quale Segretario alla Salute dal futuro presidente Usa Donald Trump, le sue posizioni assunte su Covid e vaccini stanno suscitando clamore nel mondo scientifico. Con addirittura 77 premi Nobel che hanno scritto una lettera al Senato per arrestare il processo di nomina dello stesso Kennedy. Il perché è presto detto: “È lapalissiano”, è la dichiarazione tranchant ad Affaritaliani.it di Giorgio Palù, virologo e già direttore dell'Aifa. Il medico ha aggiunto un secco “no comment” sulla vicenda, in quanto più afferente alla politica che alla scienza.
Le controverse posizioni di Kennedy sul Covid e sui vaccini
Ma chi è Robert Kennedy? Al di là dei suoi legami familiari, il designato titolare della Sanità Usa è famoso per le sue posizioni estreme su molte questioni afferenti la gestione della salute. Sui vaccini, ad esempio, ha sposato molte di quelle che vengono chiamate “teorie cospirazioniste”. Proprio sul Covid ha dichiarato, in piena pandemia, che il virus era stato generato per colpire solo alcune etnie: “Il coronavirus – ha sottolineato durante un evento a Berlino nell'agosto del 2020 – è stato programmato per risparmiare solo ebrei e cinesi”. Parole che, in seguito, non ha mai ritirato.
Ma la sfilza di affermazioni sorprendenti, per così dire, è alquanto lunga. A partire dalla forte critica legata a molti vaccini, con Kennedy che ha rappresentato da subito uno dei volti più famosi tra chi ha iniziato a sostenere, all'inizio dello scorso decennio, la correlazione tra autismo e vaccinazioni. Una visione poi confermata ovviamente durante la recente pandemia, con il papabile Segretario alla Salute schierato convintamente tra i No Vax.
In un podcast, nel 2023, ha dichiarato di non sapere se il vaccino antipolio “abbia evitato più morti di quanti ne ha causati”. Affermazioni che hanno contribuito a fargli perdere il sostegno della sua famiglia, già piuttosto contrariata allora dalla sua scelta di correre in solitaria alle presidenziali. Kennedy infatti si era candidato come indipendente, salvo poi virare a favore di Donald Trump. Con il tycoon che, incassata la vittoria contro Kamala Harris, ha voluto premiare il rampollo dei Kennedy offrendogli il timone della sanità.
La lettera dei premi Nobel: "Kennedy mette a rischio la salute del popolo americano"
Certo, sui vaccini il dibattito è molto forte ed è stato amplificato dalla polarizzazione dell'opinione pubblica durante la pandemia. E dunque non sorprende poi più di tanto se un politico statunitense cavalchi l'onda No Vax. Tuttavia, la perplessità dei premi Nobel che hanno scritto al Senato riguarda l'opportunità di vedere sullo scranno decisionale delle politiche sanitarie un esponente dalle idee così estreme.
“Affidare a Kennedy la guida della Sanità – si legge nella missiva – metterebbe a rischio la salute del popolo americano e la leadership americana nella scienza della salute”. A sottoscrivere l'appello sono stati, tra gli altri, Richard Roberts, premio Nobel per la medicina nel 1993, così come Drew Weissman, Nobel per la medicina nel 2023. Ma tra i 77 firmatari ci sono anche premi Nobel per la fisica, per la chimica e per l'economia.
"Oltre alla sua mancanza di qualifiche o di esperienza rilevante in medicina, scienza, sanità pubblica o governo – si ribadisce nella lettera firmata dai premi Nobel – il signor Kennedy è stato un oppositore di molti vaccini che hanno contribuito a proteggere la salute e salvare vite umane, come quelli contro il morbillo e la poliomielite”.
Kennedy adesso prova a moderarsi?
Il diretto interessato intanto prova a dare di sé un'immagine diversa in vista del voto che dovrà affrontare a gennaio in Senato. In una recente intervista sulla Nbc, Kennedy ha dichiarato di “non voler togliere i vaccini a nessuno”. Non solo, ma ha anche sottolineato di voler costruire il suo programma nella lotta alle malattie croniche e ai conflitti di interesse nella ricerca scientifica finanziata dal governo.
Parole che hanno destato anche non poca curiosità da parte di alcuni senatori: “Ho delle preoccupazioni reali su molte questioni che sono state sollevate su di lui – ha dichiarato in una recente intervista il democratico Cory Booker – Allo stesso tempo, ha anche detto cose che sono come prendere paragrafi dai miei discorsi”. Del resto Kennedy, prima di tuffarsi nella corsa alla Casa Bianca in solitaria e di appoggiare Trump, era un membro del Partito Democratico.