Beppe Vessicchio, la vita dopo Sanremo: produce pomodori e vino con la musica

Il direttore d'orchestra indaga la relazione tra le note di Mozart e il mondo vegetale

di Redazione Food
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Beppe Vessicchio in Puglia coltiva pomodori e uva sottoponendo le piante alla musica: "Perché Mozart? Era un prodigio della natura"

Beppe Vessicchio è stato per anni uno dei simboli del Festival di Sanremo ma oggi ha abbandonato la bacchetta per dedicarsi a una nuova passione: la coltivazione in Puglia di pomodori e vino studiando le connessioni tra le piante e la musica. Come spiega lo stesso direttore d'orchestra in una intervista a Gambero Rosso, il suono è un linguaggio in grado di interagire con la materia, non solo biologica, tramite i principi elettrici: "Le piante sono state i primi testimoni e mi hanno dato le prime risposte. Il suono è movimento delle molecole dell’aria sollecitate da una sorgente: un amplificatore, una corda che vibra, una campana. È sempre aria che si muove, ma bisogna capire come".

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"Con il professor Mancuso dell’Università di Firenze abbiamo sperimentato su semi di favino rilevando che l’influenza delle trame armoniche che avevo composto secondo il codice armonico naturale favoriva la crescita delle relative piantine più che con il Beethoven proposto da lui. - spiega il suo procedimento Vessicchio - Io l’ho appreso sezionando Mozart. Perché Mozart? Era un prodigio della natura. Un genio. I test che da anni i ricercatori impiantano con la sua musica nel campo delle radiazioni benefiche forniscono innumerevoli indizi. Non aveva bisogno di strumenti per comporre e scrivere, nella sua testa il suono era già perfettamente formato. Lavorava per puro istinto di equilibri e proporzioni".

Attualmente sono pochi gli studi scientifici che confermano un effetto benefico della musica sulle piante ma dalle analisi sulla vigna è emerso un ispessimento della buccia nei filari sottoposti all'ascolto.

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Vessicchio ha studiato a fondo Mozart e delle relazioni della sua musica con i vegetali e da qui ha ideato il metodo Freeman (Frequenze e Musica Armonica Naturale): Ho creato musiche passepartout, composizioni che girano su più tonalità per avere più possibilità di entrare in empatia con il sistema e aprire le cerniere elettriche". Il vino "musicale" cambia il modo in cui si rapporta alla persona: "perché l’aspetto elettrico è come uno stand espositivo, se lo giriamo da un’altra parte, vediamo un’altra cosa".