Birra analcolica? È solo marketing per promuovere quella tradizionale. Il caso
Dietro alla spinta salutista c'è solo la volontà di aumentare le vendite
Gambero Rosso accusa Corona Cero, birra ufficiale delle Olimpiadi di Parigi, di essere solo una mossa di marketing più che promotrice di uno stile di vita più sano
La birra analcolica è oggi molto più diffusa ben prima della nuova crociata contro l'alcol promossa dalle nuove generazioni. A gennaio Ab Inbev, colosso della birra da 50 miliardi di dollari all'anno che gestire quasi 500 brand in tutto il mondo, ha reso la sua Corona Cero, ovvero una Corona analcolica, la birra ufficiale delle Olimpiadi di Parigi. "Birra e sport sono migliori insieme, per questo siamo orgogliosi di essere il primo sponsor di birra per le Olimpiadi a livello di Worldwide Olympic Partner. La birra è la bevanda della moderazione e della scelta, ed è perfetto in questo caso iniziare con la Corona Cero", ha dichiarato l'AD dell'azienda.
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Secondo Gambero Rosso, però, puntare su una birra analcolica significa non spronare alla moderazione ma imporre tramite abili scelte di marketing l'eliminazione di alcuni prodotti tipici che mangiamo e beviamo invece di spingerci a consumare di meno e meglio. Gambero Rosso infatti sottolinea come la maggior parte delle birre vendute nel mondo non superano i 5 gradi. E' proprio necessario sostituire la birra tradizionale, al di là di coloro che non possono consumarla per motivi religiosi o di salute?