Cibo spazzatura, arriva la tassa contro gli alimenti ultra-processati
L'attenzione per lo junk food non tende a diminuire, soprattutto se parliamo di alcuni paesi che stanno cercando di legiferare per mettere un argine ai consumi
Il consumo di cibo spazzatura si può limitare aumentando le tasse. L'esperimento della Colombia
Hamburger farciti, patatine fritte, dolci, caramelle e succhi pieni di zuccheri: il cibo spazzatura, si sa, fa gola un po' a tutti. Ma ciò che bisogna evitare, come in tutto, è l'abuso. Esiste davvero un modo per limitare il consumo di questi prodotti? Come si stanno mobilitando i vari Paesi Ue e non solo? Qualche anno fa il Regno Unito ci aveva provato, vietando gli spot in metro. Ma poi aveva dovuto rinviare il tutto di un paio di anni a fronte di una diminuzione del potere d'acquisto delle persone a causa della crescita dell'inflazione. Ma c'è chi come la Colombia che ha deciso di mettere un freno importanti a tali prodotti che vengono ormai indicati, da scienziati e medici, come causa di obesità e malattie cardiovascolari, attraverso un regimne rigido di tassazione. Lo rivela Gamberosso.it.
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La nuova legge colombiana
Ma come funziona? Secondo quanto scrive Gamberosso.it, "l'imposta sarà scaglionata e passerà dal 10% attuale per poi salire al 15% nel 2024 e raggiungere il 20% entro il 2025, mentre le bevande subiranno un'imposta variabile a seconda del contenuto di zucchero: la nuova tassa colpisce anche i prodotti ricchi di sale e grassi insaturi, tra cui salumi, cioccolatini e cereali soffiati, tutti collegati all'aggravarsi delle malattie cardiovascolari". "Non si tratta di prendere soldi da voi. È per farvi scegliere alimenti sani e migliorare la salute del popolo colombiano", ha commentato il presidente Gustavo Petro sul suo account su X dopo l'introduzione della norma.
Il problema dell'obesità
Come scrive Gamberorosso.it "da anni il paese deve fare i conti con l'aumento dei tassi di obesità: nel 2021, il Ministero della Salute ha stimato che il 56,4% dei colombiani era in sovrappeso". Un recente studio della Facoltà di medicina dell'Università Javeriana della Colombia rivela livelli di ipertensione che colpiscono oltre il 40% della popolazione del Paese, aumentando il rischio di mortalità.