Integratori alimentari, fanno male al fegato? L'allarmante risposta degli scienziati

Curcuma, thè verde, etc. Fate attenzione a cosa assumete e chiedete sempre prima un parere medico

di Redazione Food
integratori
Food

Un nuovo studio conferma che moltissime persone consumano integratori alimentari che potrebbero danneggiare il fegato

Solo Stati Uniti il giro d'affari degli integratori alimentari è stato di oltre 150 miliardi di dollari nel 2023. C'è però un problema, sono diversi i prodotti che possono in realtà mettere a rischio la salute. Secondo alcune stime tra il 2010 e il 2020 gli integratori non controllati negli USA avrebbero portato a un aumento dei trapianti di fegato del 70% rispetto al decennio precedente.

Leggi anche: Ritorno a scuola, gli integratori non servono: i consigli dell'Iss per gli studenti

Partendo da questi dati i ricercatori dell'Università del Michigan di Ann Arbor hanno analizzato 272 integratori alimentari normalmente venduti in America e hanno dimostrato che il 51% aveva etichette sbagliate che non illustravano l'effettivo contenuto e che vantavano effetti non dimostrati, per lo più in merito alla perdita di peso.

Leggi anche: Tè verde con farmaco dimagrante: il nuovo allarme arriva dalla Turchia

Lo studio ha fatto un passo in avanti ulteriore verificando i danni al fegato potenzialmente provocati da sei integratori alimentari di origine vegetale: curcuma, tè verde, cimicifuga o black cohosh, Garcinia cambogia, ashwagandha o ginseng indiano e il riso rosso fermentato. Innanzitutto si è scoperto che questi prodotti sono molto consumati (4.7% li ha assunti nei 30 giorni precedenti). I numeri sono gli stessi dei farmaci che potenzialmente sono dannosi per il fegato. L'integratore preferito è la curcuma (3,46%), ritenuta un toccasana per le articolazioni, seguita da tè verdeashwagandha

Tags:
fegatointegratori alimentari