Non solo carne sintetica, nascono le costolette di maiale vegane fino all'osso
Un'azienda slovena ha annunciato la commercializzazione delle costine di maiale a base vegetale in cui anche le ossa si potranno mangiare
Non solo carne sintetica, dalla Juicy Marbles arrivano le costolette di maiale vegane fino all'osso
E’ da qualche tempo che in Italia si parla ormai di cibi alternativi, soprattutto per quanto concerne la carne coltivata in laboratorio, la cosiddetta sintetica. Adesso, ad aggiungere ulteriore confusione, ci pensa anche la carne vegana con ossa edibili, ovvero commestibili. A portare questa assoluta novità nel panorama food è l'azienda slovena Juicy Marbles, che ha creato delle costolette di maiale a base vegetale (in pratica fatte di soia) in cui anche le ossa si possono mangiare perché esse stesse sono realizzate con proteine vegetali nutrienti.
I primi prodotti saranno disponibili dal 28 agosto nel Regno Unito, nell’Unione Europea (Italia compresa) e negli Stati Uniti, ma già da ora è possibile prenotarle online. Il prezzo deve essere ancora fissato ma come si può presumibilmente supporre sarà ovviamente più alto rispetto alle costolette “tradizionali”. Intanto, prima del lancio completo, l’azienda raccoglierà i feedback dei clienti dalle prime partite per perfezionare la ricetta del prodotto, il nome e l’imballaggio.
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Quella della Juicy Marbles non è però una scelta casuale in quanto le costolette di maiale sono un grande classico delle grigliate estive, ottime soprattutto se spennellate con la giusta marinatura. Anche le ossa, inoltre, possono essere cucinate con fantasia, magari fritte o cotte in forno, così da trasformarsi in uno snack croccante dallo stesso apporto nutrizionale della carne essiccata, a base di proteine vegetali. “Per alcuni - spiega la Juicy Marbles - le ossa provenienti dalle piante potrebbero essere una provocazione ideologica, ma non dovremmo prendere queste cose troppo seriamente. È solo divertimento. Le ossa ti invitano a mangiare con le mani e a condividere il cibo con l’intero tavolo. C’è una cultura di celebrazione, condivisione e appartenenza legata alla carne e chiunque riduca il consumo di carne può sentirsi escluso dalle tradizioni culturali.”