Pipistrelli, migliori amici del vino: curano l'uva e ne aumentano la resa

Diversi studi in Australia e Francia confermano l'utilità di questi mammiferi alati in agricoltura

di Redazione Food
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I pipistrelli nutrendosi delle tarme dell'uva aiutano a proteggere le vigne riducendo la spesa in pesticidi

I viticoltori hanno trovato un alleato inaspettato, che anzi spesso viene visto con un certo sospetto. Stando a recenti studi i pipistrelli riducono sensibilmente la presenza di tignola nei vigneti e l'insorgere di malattie di muffa grigia e marciume. The Drink Business riporta l'esempio dell'Australia, Paese in cui i vignaioli risparmiano milioni di dollari in antiparassitari grazie ai pipistrelli, che si nutrono delle tarme dell'uva, e riducono anche le emissioni di CO2.

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"Abbiamo osservato che una delle nostre particelle di Chardonnay a un'estremità aveva una pressione di tarme, mentre l'altra estremità no. - ha raccontato Matt Fowles, amministratore delegato della Fowles Wine di Victoria - È risultato chiaro che l'estremità senza tarme era un habitat perfetto per i pipistrelli". I mammiferi alati sono in grado ogni notte di consumare fino al 100% della propria massa corporea in insetti. Si stime anche utilizzandoli attivamente nelle vigne permetterebbe di risparmiare circa 50 milioni di dollari l'anno.

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Come riporta Gambero Rosso, anche in Francia si è raggiunti a una conclusione simile. A Bordeaux una ricerca del Conseil Interprofessionel du Vin de Bordeaux (CIVB) e la Ligue de Protection des Oiseaux (Lega per la protezione degli uccelli) ha stimato che i pipistrelli della Gironada in media si nutrono di 2mila insetti a notte con una riduzione del 10% della presenza di tarme dell'uva nei vigneti. A livello internazionale i ricercatori hanno calcolato che i pipistrelli contribuiscano all'industria agricola per 23 miliardi di dollari l'anno senza che l'uomo faccia nulla.