ANBI, in Italia la situazione idrica è disomogenea secondo l’Osservatorio sulle Risorse Idriche
Vincenzi (ANBI): “Gli alti livelli raggiunti dai bacini del Nord costringeranno a rilasciare in mare gran parte degli afflussi in arrivo per assenza di una rete di serbatoi”
ANBI, osservata una forte dispersione delle risorse idriche: effetti di un cambiamento climatico sempre più evidente
L’Italia si trova ancora una volta a fronteggiare una situazione idrica disomogenea, con aree in forte crisi e altre caratterizzate da abbondanza d’acqua. Secondo il rapporto settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, il paese si sta confrontando con gli effetti di un cambiamento climatico sempre più evidente: piogge torrenziali in alcune zone, temperature elevate e siccità in altre.
A livello globale, l’alluvione che ha colpito l’area di Buenos Aires in Argentina, con oltre 400 mm di pioggia caduti in poche ore, ha dimostrato ancora una volta la crescente incidenza di fenomeni meteo estremi. In Italia, la situazione è altrettanto eterogenea: mentre il Nord si prepara a ricevere abbondanti nevicate sulle Alpi orientali, il Sud continua a soffrire per la carenza idrica, con temperature che in Sicilia e Calabria superano già i 20 gradi.
Le riserve idriche registrano andamenti contrastanti: in Sicilia si rileva un aumento significativo, con oltre 12 milioni di metri cubi d’acqua invasati nell’ultima settimana, portando la riserva totale a 343,18 milioni di metri cubi. Tuttavia, la situazione rimane critica in Basilicata e in Puglia, dove le piogge sono state pressoché assenti.
In Sardegna, la condizione di alcuni bacini è preoccupante: il Bidighinzu è praticamente vuoto, mentre i livelli di riempimento di Cuga e Temo sono rispettivamente al 21,55% e al 18,03%. Anche in altre regioni del Centro-Sud si segnalano difficoltà: le portate dei fiumi in Campania, Abruzzo e Lazio mostrano trend negativi, seppur con alcune eccezioni come i laghi di Bracciano e Nemi, in lieve crescita.
Al Nord, la situazione appare più favorevole. I grandi laghi registrano livelli superiori alla media, con il lago di Garda vicino alla massima capacità e il Verbano all’82,5% di riempimento. Tuttavia, il problema resta la dispersione delle acque in mare per l’assenza di una rete adeguata di serbatoi.
A fronte di questa emergenza, Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, sottolinea la necessità di un’azione immediata: “Gli alti livelli già raggiunti dai bacini settentrionali costringeranno a rilasciare gran parte degli afflussi in arrivo nei prossimi giorni, destinandoli a disperdersi nel mare a causa dell’assenza di una rete di serbatoi, capace di capitalizzare tale ricchezza. Ciò è doppiamente grave alla vigilia di stagioni, in cui assenza di neve, alte temperature ed imprevedibilità atmosferica rischiano di farci rimpiangere una risorsa sprecata. È indispensabile accelerare le procedure per l’avvio degli interventi di efficientamento delle reti idriche e la realizzazione di invasi medio-piccoli e multifunzionali, aumentando la resilienza dei territori. Per sollecitarlo illumineremo col tricolore, martedì 18 marzo, le principali opere idrauliche lungo l’intero Stivale”.
A sostegno di questa richiesta, Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, evidenzia l’importanza di una gestione oculata delle risorse: “È questo un esempio dell’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica, perseguito dai Consorzi di bonifica ed irrigazione, possibile però per la presenza di bacini, altresì insufficienti in altre parti del Paese. Per questo insistiamo per la realizzazione del Piano Invasi, proposto con Coldiretti.”
L’iniziativa del 18 marzo mira dunque a sensibilizzare le istituzioni e i cittadini sulla necessità di un intervento strutturale per garantire un futuro idrico più sicuro e sostenibile per l’Italia.