ANBI: presentato il Report sulla Stagione Irrigua in Lombardia 2023

Vincenzi (ANBI): "Dobbiamo adattarci anche noi a quelle che sono le esigenze del mondo agricolo che per continuare a produrre ha bisogno di risposte"

di Elisabetta Marciano
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ANBI annuncia il Report sulla Stagione Irrigua in Lombardia 2023, pubblicato grazie alla collaborazione del CeDATer

Si è tenuto oggi, presso il Belvedere Jannacci del Palazzo Pirelli a Milano, la presentazione del Report sulla Stagione Irrigua in Lombardia 2023, che getta luce su un'altra annata segnata dalla persistente crisi idrica che affligge la regione dal 2021. Questo documento, giunto alla sua quarta edizione, offre un'analisi minuziosa dei dati sull'uso dell'acqua in agricoltura, elaborati dal CeDATeR (Centro Dati Acqua e Territorio Rurale), nato dalla sinergia tra ANBI Lombardia e Regione Lombardia.

L'analisi riflette un quadro allarmante: l'annata irrigua del 2023 è iniziata nel segno di una profonda crisi idrica, causata dalla drastica riduzione delle precipitazioni. La disponibilità idrica è risultata ridotta del 58% rispetto alla media del periodo 2006-2020, con una significativa diminuzione del 69% della neve. Tuttavia, le piogge abbondanti registrate nel mese di maggio, insieme a una gestione attenta e condivisa dei bacini lacustri e idroelettrici montani, hanno evitato le gravi difficoltà incontrate nell'anno precedente, consentendo di chiudere la stagione senza crisi acuta come nel 2022.

I dati meteorologici confermano ulteriormente la gravità della situazione: l'anno idrologico 2022-2023 è stato caratterizzato da temperature più elevate rispetto ai precedenti record, con una media di 16 gradi centigradi nel territorio di pianura, superiore di 0,3 gradi al record del 2015. Questo aumento della temperatura ha comportato un maggiore fabbisogno idrico delle colture, compensato solo in parte dalle precipitazioni della tarda primavera e di luglio, spesso accompagnate da eventi meteorologici estremi come grandine e vento forte.

Nel 2023 si è registrato un ulteriore calo del volume totale stagionale delle derivazioni ad uso irriguo da acque superficiali, attestandosi sui 6,9 miliardi di metri cubi, con una contrazione dell'18% rispetto alla media del periodo 2016-2021. Nonostante questo decremento, è importante sottolineare che la riduzione è meno marcata rispetto all'annata critica del 2022, che aveva visto un crollo del 35% dei prelievi. Il ruolo fondamentale del Tavolo regionale per l'utilizzo in agricoltura della risorsa idrica è emerso ancora una volta come cruciale. Grazie a una gestione coordinata dei bacini lacustri e degli invasi idroelettrici montani, si è riusciti a garantire riduzioni contenute delle portate derivate, soddisfacendo complessivamente i fabbisogni irrigui delle colture.

Le dinamiche emerse nel 2023 hanno posto in evidenza la necessità di approfondire il tema delle interazioni tra irrigazione e acque sotterranee. È essenziale comprendere gli effetti dei prelievi da falda ad uso irriguo e il ruolo dei sistemi irrigui nella ricarica degli acquiferi. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e una gestione oculata sarà possibile garantire un utilizzo equilibrato e sostenibile delle risorse idriche nel tempo. Dunque, il Report sulla Stagione Irrigua in Lombardia 2023 offre un'analisi dettagliata della crisi idrica che continua a colpire la regione. È necessario adottare misure concrete e tempestive per affrontare questa sfida e garantire la sostenibilità dell'agricoltura lombarda in un contesto sempre più instabile e imprevedibile.

L'intervista di affaritaliani.it a Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI

 

A margine dell'evento, Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), ai microfoni di affaritaliani.it, ha dichiarato: "I dati confermano che il cambiamento climatico è in atto, e anche in pianura padana lo stiamo vivendo con molta apprensione, dobbiamo raccogliere questi dati immaginando come fare, noi mondo dei consorzi di bonifica, a fare delle politiche di gestione e di adattamento, non solo per quanto riguarda le infrastrutture, ma anche sopratutto nella gestione, abbiamo bisogno di allungare quello che è il periodo irriguo perché i dati confermano che non è più sufficiente pensare come qualche anno fa, dove eravamo pronti alle piogge di ottobre. Oggi vediamo invece, che il mese d’ottobre, non è solo tra i più secchi, ma anche tra i più caldi dell’anno, ciò comporta il cambio di alcuni paradigmi che dobbiamo saper cogliere, e dobbiamo saperli adattare e adattarci anche noi a quelle che sono le esigenze del mondo agricolo che per continuare a produrre ha bisogno di risposte". 

"Innanzitutto un impianto inrriguo che permette di utilizzare al meglio la risorsa idrica all’agricoltore solo quando è strettamente necessario, dall’altra parte abbiamo il telecontrollo di tutte quelle che sono le infrastrutture idrauliche sul territorio e dunque, aprire e chiudere quelle paratoie che consentono ad un trattenimento dell’acqua quando possiamo trattenerla, e un allontanamento quando piove, riducendo al massimo il percorso di quest’acqua verso il fiume e quindi verso il mare. Infine, dobbiamo cercare di creare una rete di monitoraggio per raccogliere quei dati e capire quali sono le politiche del futuro da mettere in campo per gestire e per avere il miglior utilizzo della risorsa idrica", ha concluso Vincenzi.

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