ANBI: trovata l'alga degli alligatori nel fiume Arno, biodiversità a rischio

Vincenzi (ANBI): "Si tratta di fenomeni naturali, indotti dalla presenza umana, ormai impossibili da evitare, ma che possono essere contenuti grazie al lavoro dei Consorzi di bonifica"

di Redazione
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ANBI: l'invasiva alga degli alligatori originaria della Florida è arrivata nel fiume Arno

ANBI rende noto che l'alga, o erba, degli alligatori è stata trovata nel fiume Arno, dove erano già presenti distese della più comune "brasca" (Potamogeton natans). L'Alternanthera philoxeroides è una specie invasiva proveniente dalla Florida.

Ogni estate, le elevate temperature, la scarsità di afflusso idrico e la mancanza di piogge mettono a dura prova il tratto cittadino del fiume a Firenze. Tra gli argini murari senza ombra e sotto il peso dell’impatto antropico, accentuato dal turismo, le acque si abbassano, surriscaldandosi e riducendo i livelli di ossigeno, creando un ambiente ideale per la proliferazione di alghe acquatiche.

Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e della Acque Irrigue), commenta: “Si tratta di fenomeni naturali, indotti dalla presenza umana, aggravati dalla nuova condizione climatica ed ormai impossibili da evitare con soluzioni meccaniche, ma che in situazioni specifiche possono essere contenuti, grazie al lavoro dei Consorzi di bonifica”.

Infatti, è solo grazie a recenti interventi di bonifica, che Firenze è pronta ad accogliere due prove del campionato italiano a squadre di pesca al colpo il 7 e l’8 settembre. I mezzi consortili hanno rimosso le alghe che proliferano lungo le sponde del fiume, nelle aree di acqua bassa e calda. Gli interventi hanno interessato i campi gara "Terrapieno" e "Fonderia", su indicazione della Regione Toscana e su richiesta della F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee).

La diffusione di piante acquatiche invasive è particolarmente presente negli alvei fluviali della Toscana, dove i Consorzi di bonifica spesso operano al di là delle competenze specifiche per spirito di servizio verso il territorio. La soluzione, però, non può prescindere da un ripensamento complessivo del sistema idraulico italiano, aumentando le disponibilità d’acqua in alveo attraverso l’innovazione irrigua e opportune infrastrutture di raccolta delle piogge”, aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Purtroppo", conclude Marco Bottino, Presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno e di ANBI Toscana, "nelle attuali condizioni, è una guerra ambientalmente persa, ma che noi costantemente combattiamo per contrastare la perdita di biodiversità nei nostri ecosistemi".