Plastica che si autodistrugge: nuova scoperta grazie a spore rivoluzionarie

Il Poliuretano termoplastico biocomposito si decompone da sé entro 6 mesi

di redazione green
Ciclo di recupero della plastica
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Inserendo alcune spore di batteri geneticamente modificati è stato possibile creare un plastica con le stesse caratteristiche di quella tradizionale ma biodegradabile

La plastica è considerata una soluzione pratica ed efficace praticamente in qualsiasi campo industriale ma col tempo ci si è accorti che ne abbiamo prodotta troppa e facciamo fatica a smaltirla correttamente. Un rifiuto in plastica impiega centinaia di anni per degradarsi nell'ambiente ma questo processo a breve potrebbe essere ridotto di molto grazie alla scoperta di alcuni ricercatori il cui studio sul tema è stato pubblicato su Nature Communications.

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Come riporta greenme.com, gli scienziati hanno realizzato una plastica che diventa biodegradabile con l'inserimento di alcuni apposite spore batteriche resitenti alle alte temperature. Il prodotto tradizionale se lasciato libero nell'ambiente si frammenta mantenendo la sua struttura e diventa microplastiche nocive. Le spore arrivano da alcuni batteri geneticamente modificati ma innocui per l'uomo e hanno permesso di creare il Poliuretano termoplastico biocomposito (TPU), che ha le stesse caratteristiche della plastica ma si biodegrada in un ambiente unido fino al 90% in circa 5 mesi.

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