Rigassificatore ligure, la denuncia di Reti Fossili: "Non vogliamo l'impianto"

Secondo il network l'indagine promossa da Toti è tendenziosa e poco trasparente: "Tutti i savonesi sono contrari al progetto. Non si decide così il loro futuro"

di Redazione
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Rigassificatore a Savona, la Rete "Fermiamo le fonti Fossili" insorge contro il sondaggio proposto da Toti

Una grande sollevazione popolare serpeggia a Savona, dove la rete "Fermiamo le fonti fossili" si è schierata in aperto disaccordo con la linea politica intrapresa dal governatore Toti per via della presenza del rigassificatore: "Il presunto sondaggio del Comitato Toti è un'operazione disonesta e patetica di manipolare e demoralizzare l'opinione pubblica savonese, che ora è ancora più indignata di prima". 

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"Toti è ben consapevole - prosegue la nota del network - che tra il 95% e il 98% dei cittadini nell'area da Albisola a Bergeggi è fermamente contrario al rigassificatore a Savona - stiamo parlando di circa 90.000 persone - quindi ha bisogno di armi di distrazione di massa per superare il suo problema principale: come imporre un’opera invasiva e pericolosa a una comunità così compatta nel non volerla". 

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"Il sondaggio evidentemente serve a Toti anche per rassicurare vari soggetti economici e politici dubbiosi o critici sul progetto: Eni su tutti (che ha manifestato critiche sulla collocazione della nave a Savona), ma anche azionisti, politici del centrodestra, rappresentanti del Governo locali e nazionali. Il Governatore commissiona il sondaggio per provare a sostenere che non è lui ma sono i liguri a volere l’impianto. Come se le decisioni che cambiano la vita di migliaia di liguri si prendono non con i confronti, ma a colpi di indagini demoscopiche". 

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"Invece di accettare quindi il confronto aperto con i cittadini, il Commissario Toti li usa come semplici numeri statistici, utilizzando tecniche di rilevamento discutibili e ingannevoli: mescolando in modo subdolo comuni coinvolti con comuni non coinvolti nel progetto, formulando in modo improprio le domande, inglobando nella statistica i tanti cittadini liguri ignari della questione, omettendo i dati del sondaggio disaggregati per comune (il Comitato Toti continua a non rispondere a nessun giornalista) e non pubblicando il sondaggio secondo le norme dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (non si ha accesso al sondaggio nel sito dell'AGCOM, di Ipsos, non è quindi possibile visionare i dettagli e la Nota informativa)". 

"I cittadini - conclude la rete savonese - sapranno esprimere il loro dissenso non attraverso sondaggi tendenziosi e non trasparenti, ma alle urne nelle elezioni del 2024, che si trasformeranno in un referendum contro il rigassificatore nei 40 comuni della provincia di Savona".