"Avatar nostro che sei nei cieli", esce il nuovo libro di Giuseppe Vatinno
Lo scrittore-giornalista racconta nella sua ultima fatica letteraria i tòpoi nel cinema di fantascienza e le mitiche serie tv della storia
"Avatar nostro che sei nei cieli", il nuovo saggio di Vatinno non è solo un viaggio sinottico, ma anche sociologico
La Fantascienza, soprattutto quella cinematografica, è un genere complesso e variegato, non riassumibile in una formula semplice. Il modello narrativo cambia da epoca ad epoca interpretando le ansie, le paure ma anche le speranze della società. In questa ottica e cioè di un saggio non solo sinottico ma anche sociologico, è uscito da poco il nuovo libro di Giuseppe Vatinno, giornalista e scrittore, "Avatar nostro che sei nei cieli" per Delos Digital (clicca qui per acquistare la versione e-book).
L'introduzione di "Avatar nostro che sei nei cieli"
"Quella che vengo a presentare è una raccolta di articoli pubblicati dapprima sulla nota rivista di fantascienza Delos Science Fiction e poi ampiamente rielaborati e approfonditi, aventi come tema iniziale alcuni tòpoi del cinema di fantascienza, con una carrellata che spazia dai primi film classici degli anni ’50 del XX secolo fino ad alcune opere contemporanee.
Ho voluto soffermarmi su certi elementi caratteristici, a volte poco notati, ma che hanno catturato la mia attenzione e quindi si tratta, naturalmente, di un discorso soggettivo, ma da quando Gustave Flaubert disse "Madame Bovary sono io" è molto difficile che ciò non avvenga per uno scrittore e questo è un bene perché apre e prepara il lettore ad un mondo di possibilità ulteriori rispetto alla narrazione critica generalmente condivisa, cioè quello che si chiama mainstream.
Semmai si tratta di capire, avendone voglia e tempo, perché ad un autore 'piace' un determinato tema, ma questa è materia ostica da trattare, affondando spesso le sue radici nel mondo complesso dell’inconscio e forse della psicanalisi e di quel 'non detto' e del velato che in definitiva è la vera cifra e guida dell’arte dello scrivere.
Così è stato –ad esempio- per il topos dell'"alieno nella cava nel deserto". Avevo infatti notato che molti film degli anni ’50 avevano questo suggestivo elemento caratteristico. Forse l’alieno ctonio è un archetipo risonante con il mio inconscio, ma sicuramente era qualcosa che mi interessava approfondire per le particolari sensazioni che la situazione mi comunicava. Nessuno però aveva trattato specificatamente questo tema, peraltro così evidente in diversi film di quel fertile periodo per la produzione cinematografica di fantascienza.
Con il dipanarsi della collaborazione, la specificità della tematica dei topòi è stata poi integrata e a volte sostituita dall’analisi delle opere prese a sé stanti, mantenendo comunque una sorta di proiezione identificatrice dell’argomento primigenio. Una parola infine sulla 'rielaborazione' che non è un processo così semplice come si potrebbe in un primo tempo pensare, perché necessita a volte di un impegno ancora maggiore del semplice scrivere per la prima volta un testo.
Soprattutto questo è vero quando si 'adattano' o meglio si 'trattano' –utilizzando una espressione cinematografica- idee e argomenti dettati dai ritmi del giornalismo, Delos è una rivista mensile, a quelli del saggio, che ha necessariamente tempi, modi e soprattutto necessità, spesso analitiche e di approfondimento, diverse dai ritmi ristretti del giornalismo stesso. Spero che queste riflessioni possano coinvolgere anche il lettore e stimolarlo a sviluppare i propri tòpoi sul cinema di fantascienza, in un processo di approfondimento critico che allarghi la platea delle opere considerate".
Dunque, quella che Vatinno fa, non è la semplice presentazione di film ma cerca di inquadrarli in particolari topoi caratteristici che corrispondono, in definitiva, ad uno stato di coscienza, ad un modo particolare di essere ed intendere la realtà.
I film trattati sono i più importanti e significativi della fantascienza, ma anche le mitiche serie degli anni ‘60 e ‘70 vi trovano posto, non trascurando anche le produzioni recentissime. Sono presenti le opere di registi famosissimi come Kubrick, Cronenberg e Carpenter insieme a opere e registi meno noti che però nel tempo sono divenuti veri e propri cult.
La lista dei principali film trattati nel volume "Avatar nostro che sei nei cieli"
Il pianeta proibito (1956), Robot Monster (1953), Gli invasori spaziali (1953) ,Destinazione Terra (1953), RX-M Destinazione Luna (1950), Quando i mondi si scontrano (1951), Quei fantastici razzi volanti (1953), Volo su Marte (1951) ,I conquistatori della Luna (1952), La Terra contro i dischi volanti (1956), La guerra dei mondi (1953), Assalto dallo spazio (1959) ,Ultimatum alla Terra (1951), Signs (2005), Alien abduction (2005) , Guerra tra pianeti (1954), Serie Thunderbirds (1965 – 66) , Serie UFO (1970 -73), Serie Spazio 1999 I (1975 -76) , Serie Spazio 1999 II (1976 -77), Communion (1989), X contro il centro atomico (1956).
Ma anche Il vampiro del pianeta Rosso (1957), Il tredicesimo piano (1999), Occhi dalle stelle (1978), eXistenZ (1999), Dark Skies – Oscure presenze (2013), Serie ai Confini della Realtà (1959 – 64), Black Mirror (2011 - 19), Essi vivono (1988), Dark Star: ovvero che fare con una bomba (atomica) paranoica (1974), 2001: Odissea nello Spazio (1968), Zardoz (1974), Il seme della follia (1994), Il tunnel sotto il mondo (1969) (con intervista al regista Luigi Cozzi). Segnaliamo, per gli intenditori, una intervista in esclusiva al regista e scrittore Luigi Cozzi che finalmente svela l’arcano della interpretazione del suo primo lavoro di esordio.