"Meglio morti che fascisti": il real time marketing di Taffo sul 25 aprile
Il creativo Riccardo Pirrone spiega la campagna: "Un brand deve schierarsi: sui social viaggiano pensieri, emozioni, ma soprattutto valori"
Riccardo Pirrone spiega la scelta comunicativa
“Meglio morti che fascisti”. Così Taffo, la famosa azienda di onoranze funebri, celebra il 25 aprile. D'altronde, è proprio grazie al sapiente uso del real time marketing che il suo brand è diventato un caso di studio, ammirato in tutta Italia. A ideare questa strategia è stato Riccardo Pirrone, fondatore dell'agenzia KIRweb e creativo a 360°, anche se il grande successo ottenuto con questo cliente fa sì che molti lo conoscano come “il social media manager di Taffo”. In un post sui social, suo “regno”, Pirrone commenta: “Ma un brand dovrebbe schierarsi in questi casi? Non rischia di perdere followers? Sui social viaggiano pensieri, emozioni, ma soprattutto valori e se non riusciamo a dichiarare quello che siamo e quello in cui crediamo come possiamo farci conoscere? E riconoscere tra tanti? È coraggioso un brand che parla di fascismo? Per me è logica, non è coraggio. In Italia il fascismo è contro la legge, non è un'opinione. L'ho solo ricordato. Buon 25 Aprile”.
Perchè il brand prende posizione sul 25 Aprile
La posizione di Pirrone e quella di Taffo certamente faranno discutere, ma, come spiega il creativo nel suo eloquente post, è una scelta consapevole. Essa corrisponde al brand activism, ovverlo la tendenza dei brand ad assumere pubblicamente posizioni su temi che possono anche essere divisivi, senza preoccuparsi del rischio di perdere dei consensi, ma puntando al contrario sul rafforzamento del legame con chi condivide questi messaggi. Sono scelte delicate, ovviamente, da compiere solo con l'aiuto di consulenti preparati sia nel marketing che nella lettura dei fatti poltico-sociali, ma che, come insegna proprio la case-history di Taffo, possono dare risultati davvero egregi.