Addio a Maurizio Costanzo: il re della tv aveva 84 anni
Il popolare conduttore e autore televisivo si è spento a Roma: lo rende noto l'ufficio stampa
È morto Maurizio Costanzo
Addio a Maurizio Costanzo. Il popolarissimo giornalista, autore e conduttore televisivo si è spento a Roma. Aveva 84 anni. Non si conoscono le cause del decesso. La comunicazione è arrivata intorno alle 13 da parte del suo ufficio stampa.
Chi è stato Maurizio Costanzo
La storia di Maurizio Costanzo è legata a doppio filo con quella del nostro Paese. Dell’Italia il giornalista romano ha saputo raccontare vizi e virtù. Ma ha anche vissuto intensamente la cronaca nera: scampò a un attentato organizzato da Matteo Messina Denaro, nel 1993 a Via Fauro a Roma. Ma venne anche coinvolto nello scandalo della P2, la loggia massonica fondata da Licio Gelli che racchiuse i potenti d’Italia. Anche la sua vita privata divenne oggetto di attenzione. Sposato quattro volte, si era legato a Maria De Filippi fin dall’inizio degli anni ’90, prima di convolare a nozze nel 1995. Era anche lei nella macchina che scampò miracolosamente all’attentato del 1993. Meno conosciuto – ma non per questo meno importante – il suo ruolo nella storia della musica italiana: a lui si deve la scrittura della celeberrima “Se telefonando”, resa immortale da Mina.
Maurizio Costanzo, giornalista, regista, conduttore televisivo, autore di testi musicali e sceneggiatore, è stato un monumento della tv italiana, uno dei volti più noti e amati del piccolo schermo. La sua lunghissima carriera era iniziata negli anni Cinquanta nella carta stampata e poi in radio, ma il grande successo era arrivato come ideatore e conduttore di “Bontà loro” e soprattutto del suo celebre salotto, il “Maurizio Costanzo Show“, uno dei programmi più longevi di sempre.
Costanzo era cresciuto con il sogno di diventare giornalista. Figlio di un impiegato al ministero dei Trasporti e di una casalinga, nato il 28 agosto 1938 a Roma, a 18 anni diventa cronista nel quotidiano romano Paese Sera per poi assumere l'incarico, a soli 22 anni, di caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Pochi anni più tardi esordisce come autore radiofonico e nel 1966 è coautore del testo della canzone 'Se telefonando', scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina. Costanzo è anche co-ideatore del personaggio di Fracchia, creato e portato al successo da Paolo Villaggio, attore da lui scoperto nel 1967 in un cabaret di Roma.
A partire dalla metà degli anni Settanta è ideatore di numerosi spettacoli televisivi. Il grande successo arriva nel 1976 con il talk-show "Bontà loro". Seguiranno "Acquario", "Grand'Italia", "Fascination" e "Buona Domenica". Nell'82 realizza il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (40 anni di puntate e quasi 55.000 ospiti intervistati), salotto mediatico più importante e influente della televisione italiana dal quale muovono i primi passi tante celebrità televisiva: da Vittorio Sgarbi a Nik Novecento, da Valerio Mastandrea a Ricky Memphis. I baffi, l'abito scuro con panciotto e camicia azzurra senza cravatta, erano il look rassicurante e sempre uguale con cui entrava nelle case degli italiani.
Autore di diverse opere teatrali, Costanzo partecipa anche alla sceneggiatura di alcuni film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati: 'Bordella' (1976), 'La casa dalle finestre che ridono' (1976), 'Tutti defunti... tranne i morti' (1977) e 'Zeder' (1983). Nel 1977 contribuisce alla stesura della sceneggiatura del film di Ettore Scola 'Una giornata particolare', interpretato dalla coppia Sophia Loren-Marcello Mastroianni.
Nel 1978 passa nuovamente alla carta stampata e comincia la sua collaborazione con la Rizzoli, assumendo la direzione de 'La Domenica del Corriere'. L'anno seguente viene incaricato di dirigere il nuovo quotidiano popolare 'L'Occhio' dal quale si dimette nell'81 dopo esser stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2: il giornalista figura fra la lista degli iscritti. "Un errore, un grosso errore - lo ha definito anni dopo in un'intervista al Corriere della Sera - ma gli errori fanno bene e fanno crescere. Non credo a chi dice di non averne mai fatti, che fesseria… Però c’è anche chi, di grossi errori, ne fa due o tre. Io uno: e lo ammetto".
Qualche anno dopo il giornalista fonda la società di produzione Fortuna Audiovisivi e, da quel momento in poi, si alterna alla conduzione di programmi radiofonici e programmi televisivi. Legato da un rapporto di stima e di amicizia col giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo è sempre stato in prima linea nella lotta alla mafia. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, realizza con Michele Santoro una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile la scena in cui Costanzo brucia in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy". Proprio questo suo impegno sembra essere la causa di un attentato: il 14 maggio 1993 una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplode a Roma in via Ruggero Fauro mentre transita un'auto con a bordo Costanzo e la moglie Maria De Filippi che restano incolumi.
Amante del calcio e grande tifoso della Roma, Costanzo nel giugno 2021 aveva accettato il ruolo di advisor della Comunicazione del club capitolino ma a fine febbraio dell'anno dopo si era dimesso lamentando che non veniva tenuto al corrente delle attività societarie. "Resterò per sempre giallorosso", aveva però assicurato. Nella vita privata si è sposato quattro volte: nel 1963 convola a nozze con Lori Sammartini, di quattordici anni più grande di lui, ma dieci anni dopo è già al secondo matrimonio con la giornalista Flaminia Morandi e nello stesso anno nasce Camilla seguita nel 1975 da Saverio. Quattordici anni più tardi sposa la conduttrice televisiva Marta Flavi e infine il 28 agosto 1995 si unisce in matrimonio con l'attuale moglie Maria De Filippi, conosciuta nel 1989 durante un convegno sulla pirateria cinematografica a Venezia. "Dicevo che volevo trovare la donna nella mano della quale morire e l’ho trovata", aveva detto in una recente intervista. Nel 2002 la coppia prende in affido un bambino di 10 anni, Gabriele, poi definitivamente adottato nel 2004. Costanzo era nonno di quattro nipoti.
Morte di Maurizio Costanzo, il cordoglio di Giorgia Meloni
“Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio”. Così il premier Giorgia Meloni sui social, ricordando il giornalista spentosi all’età di 84 anni.
Mulè: "Un faro del giornalismo"
“Chi ha avuto la fortuna e il privilegio di lavorare con Maurizio Costanzo sa quanto fosse un uomo unico e generoso. Non era solo un giornalista, ma un interprete della realtà e uno straordinario “psicologo” in grado di indagare e toccare le corde più intime di chi aveva di fronte. Da cronista quale sempre è stato, Maurizio ha scritto pagine che gli italiani ricorderanno sempre per la loro semplice grandezza, a cominciare dall’impegno antimafia che gli costò un attentato. Ogni giornalista dovrebbe prendere esempio da quello che è stato in grado di raccontare e realizzare. A questo faro del giornalismo mi inchino commosso mentre abbraccio Maria, i suoi figli, e chi gli ha voluto bene”. Lo afferma Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia.