Agenzia Dire, Stefano Valore è il nuovo editore: dall'hi-tech ai media
L'Agenzia Dire, fondata a Roma nel 1987 da Antonio Tatò, ha un nuovo editore: il suo nome? Stefano Valore, numero uno di SiliconDev
Agenzia Dire, Stefano Valore prende la poltrona di editore. Il numero uno di SiliconDev punta sull'editoria
Stefano Valore, presidente di SiliconDev, azienda di alta tecnologia e servizi informatici, è il nuovo editore dell'agenzia di stampa Dire. "Ho deciso di investire sulla Dire, una realtà che da più di 33 anni opera nel mondo dell'informazione dove si è conquistata una posizione di assoluto rilievo. Grazie al lavoro quotidiano dei 130 dipendenti, di cui 76 giornalisti, ho trovato conferma che oggi l'agenzia Dire è conosciuta e utilizzata ai più alti livelli Istituzionali e politici, del sistema economico, a livello di amministrazioni locali e dalle più grandi testate giornalistiche".
“Un investimento importante per dare nuovo slancio, aprire altri settori di lavoro e lanciare innovativi progetti di comunicazione”, spiega Valore. “Grande apporto, a livello tecnologico e di personale specializzato, arriverà da SiliconDev, dove con l'esperienza maturata nel campo dell'alta tecnologia sono sicuro che con l'agenzia Dire si trasformerà subito in opportunità di sviluppo e lavoro”.
La situazione difficile e la crisi che sta colpendo tutto il mondo dell'informazione in Italia, dice ancora il nuovo editore dell'agenzia Dire, "spero, anzi sono sicuro, troverà a livello del governo una risposta positiva proprio per quanto riguarda la riforma attesa da tutte le agenzie di stampa, fonti primarie che innervano l'informazione del Paese. Partecipiamo ai lavori della Commissione istituita presso il Dipartimento dell'Editoria di Palazzo Chigi e siamo fiduciosi che si arrivi in tempi brevi, auspicabilmente entro giugno come detto in più occasioni, alla definizione dei nuovi criteri oggettivi per la fornitura di servizi giornalistici all'amministrazione statale, nel rispetto del pluralismo dell'informazione fondamentale precetto costituzionale".
A tutti i giornalisti e ai dipendenti dell'agenzia Dire, dal nuovo editore arriva un appello "a proseguire nel lavoro professionale, in modo più creativo e aperto agli sviluppi che le nuove tecnologie possono portare in questo settore. Quanto succede, prima la pandemia e ora anche la guerra in Ucraina, stanno lì a dimostrare sempre di più l'importanza della libera informazione frutto del lavoro di giornalisti attendibili e qualificati. Sono sicuro che tutti insieme riusciremo ad affermare sempre di più la Dire per vincere le sfide che abbiamo davanti”.