Amadeus: "Voglio un Sanremo senza politica". La Destra fuori dall'Ariston

Il conduttore del Festival non vuole una kermesse: "Dio, patria e famiglia"

di Redazione Mediatech
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Sanremo, Amadeus e quel messaggio chiaro a Meloni. Il Festival 2024 prende forma

Manca un mese all'inizio del Festival di Sanremo e la nuova edizione dell'evento televisivo dell'anno prende ormai sempre più forma. Dopo aver rese note le tre co-conduttrici: Teresa Mannino, Lorella Cuccarini e Giorgia, oltre che ai nomi dei cantanti in gara, Amadeus ha deciso di occuparsi anche di altri aspetti, uno in particolare: "Fuori la politica dal mio Sanremo". "L’anno scorso fu un Festival" un po' comunista. Noi non interferiremo, noi siamo diversi". È domenica pomeriggio e Daniela Santanché applaude Amadeus, che, ieri in un'intervista a Repubblica ha messo fuori dall'Ariston la politica. E se fosse stato un modo per mettere le mani avanti, per evitare che la destra nostrana trasformi l’Ariston in una convention stile “Dio, patria e famiglia?". "Ma no, ma no", assicura Santanché. "Noi siamo per una Rai pluralista, noi stiamo lontani dalle canzoni".

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L’anno scorso - prosegue Repubblica - Fedez strappò l’immagine del viceministro Bignami vestito da nazi. I Ferragnez erano all’apogeo della fortuna. Poi Rosa Chemical che bacia Fedez, con annessa inchiesta penale per atti osceni. Paola Egonu che parla di razzismo. Sergio Mattarella ad ascoltare Roberto Benigni recitare la Costituzione. Blanco che distrugge i vasi di fiori. Gino Paoli che fa rivelazioni scabrose sui colleghi. I giovani impazzirono. Numeri record. Interazioni social da urlo. La fotografia di un’Italia simile a quella di Elly Schlein. E infatti il sottosegretario meloniano Gianmarco Mazzi disse che la Rai avrebbe dovuto cambiare i suoi vertici, per provare a cambiare la narrazione. Ma Amadeus ha anticipato tutti, la politica non è benvenuta a Sanremo 2024. Tra un mese scopriremo se il suo proposito è andato a buon fine.