Ascolti tv, Aldo Grasso distrugge Berlinguer: "Solito circo"

Il critico televisivo: “Si può anche non recensire, come Mancini in Arabia”

Di Giuseppe Vatinno
Cartabianca. Aldo Grasso e Bianca Berlinguer
MediaTech

Lo Spirito Santo ha fatto l’Impresa, per citare Pupi Avati

 

Aldo Grasso impallina giustamente –sul Corriere della Sera- Bianca Berlinguer che da poco si è trasferita armi e bagagli da Rai3 a Rete4.

Già dal buffo titolo ammiccante: “È sempre CartaBianca”; il critico fa notare che siamo ancora a “Non è la Rai” o alle mezz’ore in più o meno di Lucia Annunziata, aggiungo io.

E poi un paragone calcistico sotto l’ombra dei petro-dollari:

“la recensione potrebbe essere scritta senza guardare il programma, tanto è sempre il solito circo. Ma il suo passaggio a Mediaset mi ha ricordato molto quello di Roberto Mancini all’Arabia Saudita”.

Ma l’affondo più gustoso è quello della interpretazione mistica della direzione del Tg3:

“Ha ribadito che resterà sempre una donna di sinistra (anche se a «#cartabianca» non lo ha mai dimostrato), che in Rai aveva avvertito le pressioni dei partiti (già, dimenticavo: ha diretto il Tg3 per l’intervento diretto dello Spirito Santo), che è stata affascinata dai segnali di pluralismo di Pier Silvio Berlusconi («segnali di pluralismo» is the new «conto in banca”).

Lo Spirito Santo ha fatto l’Impresa -per citare Pupi Avati- e non i Partiti che l’hanno “molestata” durante gli anni di conduzione.

Ed in effetti la sora Bianca tutto è sembrata in questo tempo che una “donna di sinistra”, piuttosto è praticamente impossibile non ricordare che il padre è stato il più amato (non da Mosca) segretario comunista, altro che “affascinata dal pluralismo”, ora il conto corrente si chiama così?

In Mediaset la giornalista va a guadagnare una fracca di soldi in più per “lavorare con il nemico”, dopo averlo per anni attaccato.

Ma il problema non è Pier Silvio che non si occupa di ideologia ma giustamente di quattrini, il problema è lei che ha tradito non solo la Tv pubblica da sempre amata e supportata ma anche il suo pubblico.

Grasso prosegue nella sua critica impietosamente:

“L’idea che mi sono fatto, potrò anche sbagliare, è che Bianca Berlinguer abbia vinto alla Lotteria. Il suo talk è sempre stato modesto (gli ascolti di «#cartabianca» non sono mai stati esaltanti), non c’è mai stata una puntata degna di essere ricordata come esempio luminoso, ha avuto bisogno del teatrino iniziale con lo scrittore di montagna per sciogliere la rigidità di pensiero prima di quella della «postura» (l’osteria di Mauro Corona fa questi miracoli)”.

Ed in effetti la presenza del forestaro restituisce una dimensione da malga alpina affumicata che richiama salsicce, formaggio e otri di vino, con citazioni letterarie in allegria, grazie al nettare di Dioniso.

E pensare che qualcuno c’aveva pure creduto ad i suoi bisticci con Corona: tutto costruito a tavolino per produrre una serie nazional –popolare che attiri le cuoche di Voghera mentre preparano la cena, come avrebbe detto Alberto Arbasino.

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