Ascolti tv, Mannoni: "Rai troppo allineata al governo, meglio guardare Mentana o Porro"

L'ex conduttore di Tg3 Linea Notte al veleno contro la televisione pubblica: "C'è un appiattimento generale... la gente cambia canale"

di Redazione Mediatech
Maurizio Mannoni
MediaTech

Mannoni, l'ex Linea Notte bastona la Rai: "Ha deluso il pubblico, la gente cambia canale. Basta guardare gli ascolti tv"

“Fatico a riconoscere il servizio pubblico. E come me, tanti di quelli che incontro mi chiedono: ma che sta succedendo alla Rai?”. A dirlo a Repubblica è Maurizio Mannoni, storico conduttore di Linea Notte su Rai 3, oggi in ferie “forzate” fino a quando non andrà in pensione.

Oggi, infatti, racconta, è un “assiduo neo-frequentatore dei giardinetti” dove porta la sua nipotina. Ma ciò che impressiona davvero il conduttore è “la delusione, la disaffezione di una fetta consistente del pubblico”.

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Ma secondo Mannoni, non si tratta di una cosa nuova. Il conduttore spiega infatti che si tratta di “un processo che non è cominciato adesso, ma che i vertici attuali mi pare abbiano aggravato. La fidelizzazione è un’operazione lunga e complessa: troncare di netto con conduttori e programmi che avevano una loro identità, un seguito, un certo appeal può sembrare facile – togli un po’ di roba che c’era prima e ne metti un’altra, badando solo alla fedeltà politica – ma rischi moltissimo”.

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In questo modo, sostiene Maurizio Mannoni, si finisce per favorire la concorrenza: “Se tu non offri più un prodotto interessante per una fetta di pubblico, che fra l’altro è quello più legato alla Rai, e questo pubblico trasmigra altrove, è un problema”, riferendosi, senza fare nomi, “a quella parte di Rai 3 che non esiste più”.

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“In generale”, spiega il volto storico di Linea Notte, “mi sembra estinto il modo di raccontare la realtà che per molti anni ha caratterizzato il servizio pubblico. Il quale ha il dovere di offrire un’alternativa allo spettatore, la possibilità di ascoltare le vicende quotidiane – a partire dalla politica – con diverse sfaccettature, culture, modi di ragionare e di pensare. Il tentativo di uniformare la televisione a un pensiero unico era già iniziato e adesso è stato completato”.

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Ma chi piace allora a Mannoni tra i protagonisti della televisione? Il conduttore consiglia di guardare: “Mentana, Floris, o anche Porro. In Rai, tranne Vespa, accade raramente di vedere qualcosa di non omologato, conduttori di grande personalità”. Mentre sui tg “c’è un appiattimento che gli ascoltatori colgono e perciò cambiano canale. Ormai sono così tante le fonti di informazione che fai presto a perdere il tuo pubblico”.

E conclude: “Si può anche cambiare, a patto di offrire una nuova narrazione con lo stesso appeal e risultati: se la gente ti guarda meno forse quella che proponi è ritenuta insufficiente e distorta. Fossi in loro, qualche domanda sulle scelte fatte per allineare la Rai alla maggioranza di governo, me la farei”.

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