Canone Rai, ipotesi abolizione. Giorgetti: "Serve una riflessione"

Il ministro dell'Economia apre all'abolizione del canone Rai in bolletta: "C'è un universo nuovo"

di Redazione
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"Non pagheranno tutti 90 euro, ci saranno aliquote diverse e ci sarà chi paga di più e chi paga di meno; è una scelta anche questa"

"Riflettere sul canone Rai". E' la posizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che in audizione in commissione di Vigilanza Rai parla di come il digitale e le tecnologie abbiano "cambiato" lo scenario di riferimento, e del fatto che "c'è un universo nuovo" con cui fare i conti e non più la possibilità di vedere soltanto "due canali in bianco e nero, e un tempo di una partita alla domenica pomeriggio".

"Non ho conclusioni definitive - afferma Giorgetti nella parte dedicata alla replica, dopo una sessione di domande - vi dico che dobbiamo fare delle riflessioni e anche rispetto al tipo diverso di base imponibile a cui ci rivolgiamo" naturalmente "tenendo conto" del "principio di equità" e "delle fasce" di popolazione che "hanno bisogno di maggiore attenzione". 

"Il nostro obiettivo a breve è tirare fuori gli investimenti da canone - continua Giorgetti - e poi in generale pensare all'introduzione di obiettivi misurabili: la scienza della contabilità analitica si è sviluppata ovunque, credo si possa sviluppare anche in Rai". "Parliamoci chiaro, mettere il canone in bolletta è stato il modo più semplice per incassare - rileva ancora Giorgetti - la riflessione che dobbiamo fare è come lo finanziamo il servizio pubblico, e come ho detto ci sono tanti modi. Decidiamo di metterlo a carico della fiscalità generale? Non pagheranno tutti 90 euro, ci saranno aliquote diverse e ci sarà chi paga di più e chi paga di meno; è una scelta anche questa".

Nelle ipotesi di revisione del canone Rai - spiega Giorgetti - "oggettivamente dobbiamo fare una riflessione rispetto ad un universo nuovo": digitale e tecnologie hanno "cambiato tutto"; e poi rispetto al "tipo diverso di base imponibile al quale ci riferiamo tenendo conto dell'equità, delle famiglie e degli anziani". "La televisione non è più quella in bianco e nero, con due canali e un tempo di una partita alla domenica pomeriggio - conclude Giorgetti - abbiamo il dovere di immaginare qualcosa di diverso".

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