Caso Giletti, il manager Gianmarco Mazzi accusa Cairo. Che cosa non torna
Emergono nuovi dettagli sulla chiusura dello storico programma di La7 "Non è l'Arena" condotto da Massimo Giletti. Che cosa c'è dietro lo stop? Parla il manager
Caso Giletti, la Procura ha interrogato Gianmarco Mazzi: la sua versione
Emergono nuovi dettagli sulla chiusura dello storico programma di Massimo Giletti “Non è l’Arena” targato La7. Uno stop improvviso che, negli ultimi mesi, ha scombussolato gli addetti ai lavori (e non solo). Che cosa c'è davvero dietro all'epilogo tra il patron della rete e il giornalista? Secondo le molteplici indiscrezioni, la rete privata avrebbe spento le luci del programma con l’obiettivo di “silenziare” il conduttore a causa di un’inchiesta che avrebbe gettato ombra su alcuni personaggi "intoccabili".
Da parte sua Cairo ha però escluso qualsiasi legame "politico" dietro la chiusura del programma. Nelle scorse settimane, interrogato in qualità di testimone, ha assicurato agli inquirenti che la scelta di eliminare il programma dal palinsesto di La7 dipende esclusivamente dai “dati di ascolto, sempre meno soddisfacenti”.
Il caso, finito sotto la lente della Procura di Firenze, continua però a tenere banco nel dibattito mediatico. I pm, oltre ad aver sentito più volte Massimo Giletti in qualità di testimone, hanno ascoltato anche Gianmarco Mazzi, manager di Giletti, personalità di spicco della televisione italiana e dal 2022 anche sottosegretario alla cultura in quota Fratelli d’Italia. Secondo la testimonianza fornita da Mazzi, ripresa dal sito online di Libero, “Urbano Cairo non avrebbe cacciato Massimo Giletti a causa dei bassi ascolti e, anzi, le trattative per il rinnovo del suo contratto erano già a buon punto: avrebbe dunque voluto proseguire la collaborazione anche per la stagione 2023/2024”.