​​​​​​​Condé Nast, "profetico" annuncio dell'ad: "Il cartaceo non tira più"

Dopo anni e anni di crisi del settore cartaceo, Roger Lynch ha finalmente capito dover dirottare gli investimenti: sul digitale!

Roger Lynch, CEO di Condé Nast
MediaTech
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Condé Nast e la "rivelazione" del ceo Lynch: "Non siamo più una società di riviste, bisogna puntare sul digitale"

Il profetico Ceo di Condè Nast ha capito di dover puntare sul rigoglioso “digital” a discapito del morente settore cartaceo. Intervistato dal New York Times, Roger Lynch, alla guida della centenaria casa editrice americana, ha spiegato di essere arrivato a questa “impensabile” conclusione proprio grazie ai suoi lettori. 

Lynch, infatti, si è accorto che su oltre 800 milioni di “contatti” degli utenti con Condè Nast, solo il 9% si affida alla rivista cartacea per seguire le news date dalla casa editrice newyorkese.

Totalmente diverso il discorso, appunto, per il digitale. I siti web, infatti, compongono il 37% e i social network il 50%.

Indicazioni da lettori e utenti

“Abbiamo circa 70 milioni di persone che leggono le nostre riviste, ma ne abbiamo 300 milioni che interagiscono con i nostri siti web ogni mese e 450 milioni che interagiscono con noi sui social media”, ha rilevato. “Il nostro pubblico ci sta già dicendo che non è il modo in cui interagiscono con noi. Insomma, Condè Nast non è più una società di riviste”, chiosa il top manager.

La pubblicità, ormai, non basta più

Con un passato ai vertici di Pandora, Lynch è arrivato in una Condè Nast con conti in sofferenza, a causa soprattutto del crollo della pubblicità, non compensato dal paywall (il blocco che rende i contenuti sui siti web accessibili solo a pagamento). Ora, la casa editrice, grazie all’incremento di fiducia dato ai canali digital, è tornata a segnare profitti. Abbonamenti ed eCommerce ora rappresentano un quarto del fatturato totale, e l’obiettivo per i prossimi anni è aumentare la fetta, crescendo fino a rappresentare un terzo.

E, con ragionamenti che potrebbero essere visti come leggermente tardivi, Lynch dichiara: “Per un editore con il solo supporto della pubblicità, il futuro potrebbe essere difficile”, ha detto Lynch. “Fortunatamente per Condè Nast”, ha aggiunto, i lettori sono disposti a pagare: “gli abbonamenti cartacei crescono”. Diversa la questione per la pubblicità “sotto pressione da un decennio o più”.

Nonostante il ruolo sempre più dominante dei video all’interno del business e la crescita degli abbonamenti digitali, i giornali restano importanti per Condè Nast. Soprattutto per quello che Lynch definisce “parte del brand statement”. “Essere sulla copertina di Vogue è importante come lo è sempre stato”, ha sottolineato. “Noi lo capitalizziamo in altri modi oltre ai magazine, dato che i giornali sono una voce minoritaria dei bilanci oggi”.

 

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