La Rai dà 50 mila euro al mese a Marco Damilano. Ed è bufera
Il caso Damilano finisce in Commissione di Vigilanza
La Lega: "Ecco perché aumenta il canone..."
"Fratelli d'Italia porta il caso Damilano in Vigilanza Rai. Fuortes e Orfeo dovranno rispondere della sua scelta, del suo ruolo e dei compensi. Si parla di 50 mila euro al mese, 2 mila euro a puntata, durata dieci minuti. (Il Fatto Quotidiano)". Il tweet di Carlo Calenda fa esplodere il caso.
“Come Lega ci poniamo una semplice domanda che sorge spontanea: il paventato aumento del canone Rai servirà per sostenere l’ingaggio spropositato di Marco Damilano? Non si spiega altrimenti l’incoerenza dell’ad Fuortes, che in commissione definiva l’aumento del canone una misura consona e auspicabile per sostenere le casse di Viale Mazzini ma intanto sceglie di strapagare un giornalista esterno invece di valorizzare risorse interne all’azienda”, affermano i senatori della Lega componenti della commissione Vigilanza Rai Giorgio Maria Bergesio, Umberto Fusco, Simona Pergreffi.
“Riteniamo assolutamente inconcepibile -aggiungono- la scelta della Rai di ingaggiare a peso d’oro Marco Damilano, con un contratto di circa 50mila euro al mese per uno spazio televisivo di soli 10 minuti. In questo periodo di difficoltà per i cittadini, l’aumento del canone Rai sarebbe certamente un ulteriore aggravio e motivarlo con la volontà testarda di assumere Damilano sarebbe un vero e proprio schiaffo. Per la Lega questa decisione è completamente fuori luogo e chiederemo chiarimenti in Parlamento”.
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