Fazio-Littizzetto fuori dalla Rai: finisce lo show pagato con i nostri soldi

Pagato con i soldi di tutti ha condotto da 40 anni un’opera di continuo stillicidio contro solo alcuni: finalmente Fazio è fuori

Di Giuseppe Vatinno
Fabio Fazio
MediaTech

Fabio Fazio via dalla Rai e Luciana Littizzetto rimane con lo spolverino in mano. Commento

Finalmente sembra (con questi il condizionale è sempre d’obbligo, vedi il caso Rovelli) che dopo decenni sia la volta buona: il fazioso, nomen est omen, Fabio Fazio il prossimo anno non sarà più sulle reti pubbliche a fare politica. Ieri sembrava ancora una giornata normale. La pioggia ad imperversare sull’Italia e il bigio grigiore del tempo non prometteva niente di buono quando la notizia, la folgore della liberazione, è venuta a rischiarare la penisola e a portare –è il caso di dirlo- un bel tempo: Fabio Fazio finalmente traslocava armi e bagagli, in questo caso Luciana Littizzetto, detta “lucinanina”.

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Scene di giubilo hanno allietato le piazze. Caroselli spontanei di auto che suonavano il clacson hanno colorato la domenica, manco fosse la vittoria dello scudetto del Napoli. Finalmente se ne andava! Finalmente gli italiani tutti non gli dovevano pagare più l’astronomico stipendio per sentirsi fare politica e pistolotti che non condividevano. Naturalmente la coppia cade in piedi, come sempre avviene in questi casi.

Il canale Nove, Discovery di Warner Bros, è venuto amorevolmente in loro aiuto con contratti milionari. I difensori degli “ultimi e dei senza voce” potevano continuare ad avere ville, attici, auto di lusso, ztl, tartine salmonate e champagne assicurati per l’eternità. Si propone di festeggiare il 14 maggio, già festa della mamma, come la “festa dalla liberazione da Fazio e Littizzetto”. Purtroppo mancano ancora due puntate, ma da domenica 28 saranno fuori.

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Il commento acido del conduttore è arrivato dal Tg3, telegiornale amico: "Il mio lavoro continuerà altrove, d'altronde non tutti i protagonisti sono adatti per tutte le narrazioni. Me ne sono reso conto e quindi continuo a fare serenamente il mio lavoro altrove che è quello, che ho sempre fatto in questi 40 anni". Siamo contenti che Fazio auto – utilizzi il termine “serenamente” di lettiana memoria sperando che faccia la stessa fine.

E poi ancora: "Sono in Rai da 40 anni, però non si può essere adatti a tutte le stagioni. Io non credo di esserlo. Con grande entusiasmo intraprendo un nuovo cammino, spero, e sono convinto, di inventiva e di creatività. Io qui ho trascorso 40 anni e ringrazio tutte le persone che ho incontrato e da cui ho imparato, visto che ho iniziato a 18 anni. Non posso che avere gratitudine verso la Rai e non potrei dire nulla contro questa azienda, perché è come se la dicessi a me stesso. Dei suoi 70 anni di vita, 40 la Rai li ha passati con me e io con lei. Grazie a tutti, ci ritroveremo, altrove ma ci ritroveremo".

Notare come furbamente il conduttore dica che non ha nulla contro la Rai (e ci mancherebbe) ma che si lasci aperta la porticina del ritorno per quando il Soccorso Rosso sarà di nuovo operativo. Sul fatto di non essere adatti “per tutte le stagioni” si nutrono forti dubbi dato l’attaccamento cozzesco alla poltrona mostrati in tutti questi anni.

Il suo è stato un modo da manuale di come non fare televisione. Pagato con i soldi di tutti ha condotto da 40 anni un’opera di continuo stillicidio contro solo alcuni. Stillicidio condito di un insopportabile finto buonismo che –come sempre accade in questi casi- in realtà era una pagnotta infarcita di veleno pagata col denaro pubblico. E con lui finalmente se ne va Luciana Littizzetto, comica spompata, sfiatata, prevedibile, banale, noiosa, dalla voce inutilmente stridula, ridotta a fare continue risatine e battutine a sfondo sessuale che delimitano tutti i limiti di una comicità inesistente.

La sua uscita di scena rivela poi come sia caduta in basso, perché dopo essersi sfogata ha pure fatto il gesto del “vaffa” verso le telecamere. Una vera signora di rigida educazione sabauda, non c’è dubbio. Ma c’è da capirla: questa volta è rimasta lei con lo spolverino in mano. Ed ha fatto bene Matteo Salvini a percularli con un memorabile tweet di addio: “Belli ciao!”

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