Filippo Facci: “Sono una vittima, senza il contratto Rai sono rovinato"

Il giornalista 56enne è finito nella bufera per via dell'articolo sul caso di La Russa jr: "Io non giudico e non colpevolizzo. Non mi pento di nulla"

di Redazione Mediatech
Filippo Facci
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Filippo Facci nella bufera: "Ho già preso tante pesciate in faccia, ci risiamo"

Filippo Facci annaspa mentre viene risucchiato dal terremoto che lo ha investito negli ultimi giorni. Dopo il rumor sul suo nuovo incarico in Rai, ora in bilico - a causa di quanto scritto su Libero dal giornalista riguardo al caso di Leonardo La Russa - a fiaccare ulteriormente la sua posizione, non da ultimo, c'è la battaglia legale con l’ex moglie, per cui ha ricevuto un ammonimento per stalking dalla Questura di Milano.

Eppure il giornalista non si dice pentito: “Ho preso talmente tante pesciate in faccia, di recente e in passato, che non mi creo grandi problemi. Rivendico la mia coerenza e rifarei tutto quello che ho fatto o detto”. Facci esordisce così nell’intervista rilasciata al Corriere, in cui prosegue preoccupato per la sua situazione lavorativa: “Mi trasferisco a vivere dalla donna per cui ho lasciato la madre dei miei figli perché non ho soldi e il contratto in Rai mi servirebbe parecchio. Poi non me lo faranno? Pazienza".

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In attesa di sapere il responso dell’ad Rai Sergio – che intanto sta prendendo tempo – il giornalista monzese gioca d’anticipo e ripiega sul vittimismo del perseguitato: “Niente che non mi sia già successo: nel 1995 l’allora presidente Letizia Moratti strappò un ingaggio da 66 milioni di lire perché erano uscite intercettazioni che hanno fatto dire che ero craxiano. Apriti cielo! Adesso ci risiamo...».

Poi, incalzato dalla giornalista sull’uscita “incriminata” riguardo il caso di La Russa jr ("La ragazza era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache") si difende così: “Quello è stato un errore stilistico, un fallimento professionale: il mio compito da giornalista è farmi capire, non fare battute. Io non giudico o colpevolizzo. Ho scritto ciò che hanno scritto tutti ed è cronaca: la giovane ha assunto droga e poi è stata con lui”.

Non pago della contestazione rincara la dose chiarendo che: ”Qualche conoscenza di farmacologia ce l’ho. La cocaina, di cui si parla in questa vicenda, ha tra gli effetti l’aumento della lucidità e non il contrario” - per poi aggiungere - l’articolo pubblicato su Libero l’8 luglio era ineccepibile, tranne che per quel passaggio, ed è stato usato per attaccarmi”.

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Filippo Facci e i guai giudiziari con l'ex: "Sono esasperato, la stalker è lei

Tornando alla bagarre giudiziaria invece, il giornalista 56enne chiarisce: “L’altro giorno ho chiamato la mia avvocata, Annamaria Bernardini de Pace: sono su tutte le prime pagine. Lei non ha commentato. Una storia allucinante su cui vorrei fare delle precisazioni. Ho letto che sarei stato ammonito dal questore anche per un episodio che si è svolto fuori dalla scuola di mio figlio, che io avrei dato calci allo scooter di lei e le avrei alzato con un colpo la visiera del casco. Tutto impreciso.

Io ero arrabbiato perché avevamo avuto una discussione legata a divergenze sui metodi educativi, non ho dato calci con l’intento di far male ma solo uno, per stizza, al cavalletto. Ero appena stato operato alla gamba quindi si figuri la potenza. La visiera? L’ho abbassata con un dito, era un segno di commiato”.

Infine conclude con una stoccata all’ex moglie: “Io ero e sono esasperato. La ex è stata lasciata e non ha accettato la cosa, forse perché la mia compagna è più giovane e ciò le ha dato fastidio, a mio parere la stalker è lei. Ha continue richieste economiche per il mantenimento dei nostri due figli (14 e 6 anni).

Un impegno economico che Filippo Facci non riuscirebbe ad onorare nel caso gli fosse negato il programma in Rai, dato che, a quanto fa sapere: ”Per sanare un debito con il fisco ho fatto la cessione del quinto dello stipendio, per starci dentro l’anno scorso ho chiesto una liquidazione anticipata al Fondo pensionistico giornalisti: senza ciò sarei in strada”.

La chiosa di Facci nell’intervista è un understatement: “Non sono razzista, non sono fascista, non sono sessista e non sono un vittimizzatore. Semmai, in questo caso, vittima”.

 

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