Flop Ilaria D'Amico con Che c'è di nuovo: la Rai paga il potere degli agenti

Nonostante l'autentico flop della D'Amico che ha registrato uno share del 2,2%, chi impone idee e cast resta sempre al suo posto... Il caso

Ilaria D'Amico
MediaTech

Floppa il ritorno in Rai della D'Amico con "Con che c'è di nuovo": i dati 

Ilaria D'amico, dopo anni dedicati allo sport e al calcio (ha condotto La giostra del gol sulla Rai, Campioni, il sogno su Mediaset, Sky calcio show per quindici anni oltre a vari programmi su Europei, Mondiali e Champions League), è tornata in Rai con un nuovo programma di attualità: "Che c'è di nuovo". Il debutto però, andato in onda giovedì 28 ottobre, non è stato dei migliori: la D'Amico non ha sfondato nemmeno la lo soglia del 2,2% share, registrando solo 349.000 spettatori.  A surclassare l'ex giornalista sportiva ci  hanno pensato Paolo Del Debbio e Corrado Formigli. Il primo con Dritto e Rovescio, su Rete 4, ha fatto il 7,2% di ascolti, pari a 1.031.000 telespettatori,  mentre il secondo su La7, ha segnato con Piazza Pulita il 5,9% in termini di ascolti, pari a 838.000 telespettatori.

Flop di Ilaria D'Amico su Rai 2, ma il "problema" è lo strapotere degli agenti tv 

Ma come fa notare il sito LaNotizia.it non è questo il primo flop per Rai 2: "negli ultimi anni, infatti, diversi format e talk non hanno, per usare un eufemismo, brillato come: Kronos, Popolo Sovrano, Seconda Linea e Anni 20, tutti format che stentavano a raggiungere il 2%".  Qual è quindi il motivo dietro questi tonfi? Secondo il sito online una delle risposte è da rintracciarsi nello strapotere degli agenti televisivi "che decidono chi e cosa dobbiamo guardare in tv, sponsorizzando i loro clienti". Un "gioco di potere" che porterebbe però alla lunga a tre sconfitte: audience, qualità e obiettivi dei servizi di una rete pubblica come la Rai. 

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